L'evento trae spunto dal termine "datacrazia", coniato dallo psicotecnologo Derrick De Kerkhove presente quale relatore alla manifestazione, per indicare la società del futuro fondata sul controllo e l'analisi dei dati. Secondo De Kerkhove "con la datacrazia il nuovo Stato sarà la maturazione della società globale, che farà del mondo una grande città smart in cui il ruolo dei politici sarà marginale. In questo senso le smart city sono un primo passo verso la datacrazia".
Nel confronto di apertura di venerdì 6 ottobre con De Kerkhove, a indicare con autorevolezza la strada del dibattito sulla città desiderabile, ci sarà anche l'architetto Mario Botta. Il programma di venerdì sarà completato dall'intervento esperienziale di Gino Roncaglia e dal contributo del geografo Claudio Ferrata sui futuri punti di forza e debolezza della città di Lugano.
Nel pomeriggio di sabato avrà luogo il tradizionale simposio durante il quale Emanuele Carpanzano, Direttore del Dipartimento tecnologie innovative SUPSI, presenterà alcuni progetti che mirano a rendere la cità sempre più smart tra cui la fabbrica urbana vicina al cliente, l'ottimizzazione dei consumi dell'acqua, la domotica per aumentare la qualità della vita e i nuovi sistemi di sicurezza. Tra gli altri argomenti del simposio vi saranno il significato odierno dell’economia della felicità, l’analisi degli indicatori di felicità provenienti dai media sociali, e l’uso degli smart data per rendere l’esperienza urbana più vivibile.
"Smart è intelligente, efficace, funzionale ma anche piccolo, adatto, a misura d'uomo, come vorremmo che fosse l'ambiente del nostro quotidiano, del nostro lavoro, della nostra socializzazione." - Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius.
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