Anna De Stefano
Sono di Venezia, ho terminato il master nel 2018 e ora lavoro come restauratrice specializzata in pitture murali, pietra e stucchi presso una ditta di Venezia.

Cosa stai facendo ora?
Da dopo la laurea lavoro come restauratrice specializzata in pitture murali, pietra e stucchi presso la ditta Lares Lavori di Restauro s.r.l. di Venezia che opera in tutta Italia. Attualmente sto lavorando nella chiesa terremotata di San Giovanni Battista a San Giovanni del Dosso (Mantova) dove mi sto occupando della messa in sicurezza e del consolidamento degli intonaci interni delle pareti e della volta gravemente distaccati dal supporto murario. Si tratta di un lavoro piuttosto lungo e difficile in quanto gli intonaci sono composti da diverse fasi decorative, che si concluderà a maggio 2020. Inoltre mi occupo dello studio delle metodologie e dei materiali per il restauro attraverso una costante ricerca ed un continuo aggiornamento.

Cosa ricordi con piacere degli anni di studio?
Il momento che ricordo con maggior piacere è il periodo di tesi master. E’ stato il periodo più difficile ma anche il momento più significativo e appagante del mio percorso di studi. Inizialmente, come spesso accade a molti studenti, non vedevo l’ora di concludere gli studi per inserirmi il prima possibile nel mondo del lavoro, ma dopo alcuni errori di percorso, superati grazie alla guida di docenti straordinari, la tesi mi si è rivelata per quello che è veramente, ossia un’occasione preziosissima per confrontarsi con se stessi e con il proprio bagaglio culturale, utilizzando tutte le risorse fisiche e mentali di cui si dispone. Credo che la tesi sia stata un percorso di crescita personale fondamentale e tra le esperienze più belle della mia vita.

Quali prospettive per il futuro?
Dopo un periodo come dipendente in una ditta di restauro, dove molto spesso si assume un ruolo di esecutore, cresce la voglia di mettersi in gioco per applicare le proprie conoscenze e capacità nella realizzazione di un progetto personale di conservazione e restauro. Per il futuro non immagino una vita dietro le quinte ma una posizione lavorativa di responsabilità che mi permetta anche maggior spazio di espressione. Una delle possibilità è quella di mettersi in proprio, nonostante i rischi e le difficoltà che potrebbero presentarsi.

Cosa consiglieresti a ragazzi interessati a seguire questo percorso di studi?
Consiglio innanzitutto di non avere fretta e di avvicinarsi al mondo della conservazione e restauro con calma, prendendosi il tempo necessario per conoscere i vari aspetti della professione del conservatore restauratore nei diversi ambiti di specializzazione. Una visita ai cantieri o ai laboratori di restauro possono essere utili strumenti per conoscere questo mondo e per comprendere se la realtà corrisponde alle proprie aspettative e attitudini. Il percorso formativo per diventare conservatori-restauratori ha una durata di almeno cinque anni ed è piuttosto impegnativo (ma anche molto stimolante), quindi conoscere gli ambienti di lavoro e i materiali con i quali si avrà a che fare è fondamentale per scegliere il percorso di studi.

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