Karin Catenazzi
Sono di Locarno (Canton Ticino), ho terminato il master nel 2013 e oggi sono una restauratrice freelance.

Cosa hai fatto dopo la laurea?
Terminato il master ho trovato impiego nella Svizzera francese, presso due diversi atelier nel Canton Friburgo, con i quali collaboro ancora oggi come restauratrice freelance. Nel corso di questi anni ho lavorato in diversi cantieri, soprattutto di piccole e medie dimensioni, su opere anche molto diverse da quelle sulle quali ho studiato (oggetti lignei, tele, ecc.) ed ho quindi dovuto sperimentare materiali e metodologie differenti, da adottare a seconda dei casi. Nel 2017 ho avuto la possibilità di gestire un cantiere come responsabile, insieme ad una collega anch’essa laureata alla SUPSI, per il restauro di una cappella nel Vallese. Questo è stato sicuramente il lavoro più interessante: abbiamo dovuto definire nei minimi dettagli il progetto di restauro e interagire con le altre figure professionali coinvolte nel cantiere.

Cosa stai facendo ora?
Ho recentemente terminato un cantiere piuttosto importante in cui sono stata impiegata per più di un anno, nell’Abbaziale di Notre-Dame a Payerne (VD).

Cosa ricordi con piacere degli anni di studio?

Una delle cose che ho apprezzato particolarmente sono le ore passate in atelier e in cantiere, non solo per il fatto di poter mettere in pratica le nozioni teoriche apprese durante le lezioni, ma soprattutto per la possibilità di confrontarsi e di scambiare le proprie opinioni sia con i compagni di corso che con i docenti e gli assistenti. Imparare cose nuove, in particolare i piccoli “trucchi” del mestiere che si acquisiscono sul campo, è sempre stata una grande motivazione. Mi è piaciuto poter testare vari materiali e diverse tecniche diagnostiche con un tempo di riflessione che manca nella velocità della vita lavorativa.

Quali prospettive per il futuro?
Per il momento intendo continuare a svolgere lavori in collaborazione con altri restauratori già attivi sul territorio. Il mio obiettivo per il futuro è comunque quello di aprire un atelier e di ottenere dei cantieri come responsabile, in modo da poter seguire tutte le fasi di un progetto di restauro e tenere i rapporti con i clienti e gli Uffici per i beni culturali.

Cosa consiglieresti a ragazzi interessati a seguire questo percorso di studi?
Durante gli stage e i lavori di tesi si ha l’opportunità di collaborare con diversi professionisti, è fondamentale approfittare di questi momenti per creare una prima rete di contatti che sarà poi di vantaggio nella futura vita professionale. E’ anche importante non limitarsi al Bachelor ma proseguire gli studi con il Master. Durante i cantieri e i corsi del master si ha infatti la possibilità di approfondire diverse tipologie di intervento, provare una buona quantità di prodotti e acquisire già una certa manualità, tutti elementi che conferiscono più sicurezza e autonomia già nei primi lavori dopo gli studi. Un ultimo consiglio: avere pazienza, sia durante il periodo di formazione sia durante il lavoro, perché questo è un mestiere che presuppone competenza, devozione, aggiornamento continuo e molta passione.

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