È per via della mia passione per l'arte che mi sono trasferita a Parigi e mi sono laureata in Storia dell’arte alla Sorbonne. Questo è stato solo il primo passo verso ciò che mi affascina. L’osservazione minuziosa dei dettagli delle opere d’arte, la comprensione precisa delle tecniche di realizzazione, soprattutto delle testimonianze architettoniche, agire sui manufatti, dar loro nuova vita, sono cose che una formazione teorica non mi poteva dare. Per questo, forse anche stimolata dal lavoro di mia madre, che è archeologa, ho deciso di intraprendere una nuova formazione alla SUPSI. Qui ho ottenuto il mio secondo Bachelor e ora, dopo un anno di lavoro a Friborgo e Montreux nell’ambito della conservazione, ho concluso il Master in Conservation-Restoration alla SUPSI.
Perché hai scelto la SUPSI?
Per la sua realtà a misura d’uomo. Nelle grandi università ci si sente anonimi, tutto il contrario rispetto a ciò che sto vivendo alla SUPSI.
Come è studiare in una nuova lingua?
Sono stata aiutata dai corsi di italiano offerti dalla SUPSI e dalla mia conoscenza del francese, oggi mi sento a mio agio.
I momenti più stimolanti alla SUPSI?
Sono capitati ogni giorno, mi ha entusiasmata il fatto di avere una sempre maggiore padronanza delle tecniche di conservazione e una migliore comprensione delle opere d’arte.
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SUPSI - Dipartimento ambiente costruzioni e design
Conservazione e restauro
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