SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design, Aula Magna, Campus Trevano, Canobbio, ore 8.40
Le temperature della superficie del suolo misurate dall’Istituto scienze della Terra (IST) della SUPSI, dal 2013 partner ufficiale della rete svizzera di monitoraggio del permafrost PERMOS, sono risultate, a fine settembre 2015, da primato. Rispetto all’anno precedente, si è registrato un riscaldamento della superficie dei ghiacciai rocciosi monitorati (situati a circa 2500 metri) compreso tra +1.7 e +2.0 gradi. I valori misurati durante il 2015 sono in assoluto i più caldi dall’inizio delle misurazioni sistematiche del permafrost al Sud delle Alpi nel 2006. Per quanto concerne le medie giornaliere, si è probabilmente stabilito un nuovo record, con la temperatura media del 3 luglio 2015 che, poco sotto la superficie del suolo su di una falda di detrito a più di 2500 m in Val Malvaglia, è stata di ben 18.8 gradi!
L’aumento di temperature del permafrost ha avuto un effetto importante sulla velocità stessa dei ghiacciai rocciosi monitorati. A causa del ghiaccio che diventa più duttile man mano che la sua temperatura aumenta, le velocità hanno subito un incremento fino al 160%. Il ghiacciaio roccioso più rapido tra quelli misurati, situato in Val Soi (valle laterale della Valle di Blenio che conduce all’Adula), ha visto la sua velocità massima passare dai 90 cm/anno in media tra il 2009 e il 2014 a ben 144 cm/anno nel 2015.
Considerando i dati misurati nel loro insieme, si inizia a profilare un costante riscaldamento delle temperature del suolo, seguito da una costante accelerazione dei ghiacciai rocciosi, che dovrebbe caratterizzare anche gli anni a venire.
Per informazioni
Dr. Cristian Scapozza
Ricercatore Istituto scienze della Terra - SUPSI
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Velocità orizzontali di tre ghiacciai rocciosi delle Alpi Ticinesi monitorati dalla SUPSI.
Descrizione del grafico:
Per ognuno dei tre ghiacciai rocciosi rappresentati è indicata la velocità media orizzontale, vale a dire senza tenere conto di uno spostamento verticale dei punti misurati. Questa è rappresentata per anno idrologico, che in Svizzera inizia il 1° ottobre e termina il 30 settembre, vale a dire alla fine del periodo in cui la fusione nivale è superiore all'accumulazione. Da notare come, per i cinque anni idrologici rappresentati, le velocità presentano un'accelerazione quasi costante.
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