Nuovi modi di affrontare le complesse sfide urbane: pubblicate le linee guida che aiutano a sviluppare “Living Lab” efficaci
26 giugno 2019
SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design, Istituto sostenibilità appalicata all’ambiente costruito
Sempre più spesso le città sono chiamate a dotarsi di nuovi strumenti con cui affrontare le sfide imposte dall’emergenza climatica e dalla transizione verso la sostenibilità. In tutto il mondo si sta diffondendo l’approccio dei “Living Lab”: spazi fisici o virtuali in cui gruppi di attori chiave cercano soluzioni condivise ai problemi urbani, sperimentandole nella vita reale. Le Linee guida messe a punto dal progetto di ricerca internazionale SmarterLabs, che ha coinvolto anche la SUPSI, la Città di Bellinzona e Provelo Ticino, aiutano a sviluppare “Living Lab” efficaci.

I “Living Lab” (“laboratori viventi”) sono spazi in cui istituzioni pubbliche, enti privati, università, associazioni e singoli cittadini lavorano per trovare soluzioni condivise a problemi complessi, sperimentando le possibili soluzioni direttamente nella vita reale. La sperimentazione in un “Living lab” aiuta ad identificare i potenziali impatti ambientali, sociali, tecnici ed economici di un progetto, facendone emergere anche conseguenze e implicazioni inattese e facilitando quindi l’identificazione di soluzioni innovative.

Sperimentare, tuttavia, è rischioso, e le esperienze sinora condotte hanno mostrato che non sempre i “Living Lab” portano agli effetti previsti. In particolare, si rischia di escludere attori chiave, che poi potrebbero opporsi ai risultati del “Living Lab”, e, più in generale, non sempre l’innovazione generata nel “Living Lab” riesce a diffondersi su vasta scala. Partendo da questi presupposti, il progetto di ricerca SmarterLabs, guidato dall’Università di Maastricht (Olanda) in partenariato con la SUPSI e le Università di Graz (Austria) e Bruxelles (Belgio), ha cercato di identificare i fattori di successo dei “Living Lab” e le barriere che ostacolano la diffusione dei loro risultati. La ricerca è stata affiancata da sperimentazioni sul campo, nell’ambito di “Living Lab” svoltisi a Bellinzona, Bruxelles, Graz e Maastricht. L’esperienza sul campo ha consentito di identificare i dieci ostacoli più comuni al successo di un “Living Lab”, nonché le strategie con cui affrontarli e superarli efficacemente.

La coordinatrice di progetto per SUPSI, Francesca Cellina, indica che “Le “Linee guida” sono rivolte a tutti i soggetti interessati a progettare, lanciare e gestire un “Living Lab”. Pensate soprattutto per gli amministratori pubblici e i professionisti loro consulenti, esse forniscono un valido supporto anche per associazioni di cittadini, imprenditori e ricercatori. Sono accompagnate da un breve video di presentazione e sono disponibili in due versioni: una versione compatta, tradotta anche in italiano, una versione estesa in lingua inglese.”

Tutto il materiale è liberamente scaricabile dal sito web del progetto SmarterLabs e chi fosse interessato alla versione compatta in formato cartaceo può richiederla alla SUPSI.

SmarterLabs è stato sviluppato nell’ambito del programma europeo ERA-NET “Smart cities and communities” e per la Svizzera è stato finanziato dall’Ufficio Federale dell’Energia (UFE).

Per informazioni: www.smarterlabs.eu

Contatto per maggiori informazioni:

Francesca Cellina
SUPSI - Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito (ISAAC)
Campus Trevano
CH-6952 Canobbio
Telefono 058 666 62 61 / 058 666 63 51

francesca.cellina@supsi.ch
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