Giovani ricercatrici e ricercatori nel campo della microbiologia ambientale al centro di un congresso al Campus SUPSI di Mendrisio
01 febbraio 2023
Mettere al centro le ricercatrici e i ricercatori più giovani dando loro l’opportunità di presentare i propri progetti a colleghe e colleghi più anziani per favorire la discussione e il networking. È, questa, una delle prerogative del Congresso della Società svizzera di microbiologia promosso dall’Istituto di microbiologia della SUPSI a fine gennaio presso il Campus di Mendrisio.

Un’occasione preziosa per conoscersi, confrontarsi e fare rete che ha coinvolto 13 atenei attivi nella microbiologia ambientale in Svizzera, 4 internazionali, ma anche invitate/i provenienti da Italia, Germania, Portogallo, Belgio, Olanda e Danimarca che hanno proposto conferenze sull’arco di tre giorni.

Ben 28 partecipanti (su 76) non hanno ancora concluso il dottorato, ciò che sottolinea l’attenzione che viene data, appunto, a chi è ancora molto giovane. L’obiettivo è chiaro: offrire uno sguardo approfondito su progetti di ricerca all'avanguardia e condividere nuove idee e prospettive.

La dottoranda Rebecca Oester dell’Istituto di microbiologia della SUPSI ha ricevuto il premio per il miglior manifesto, sintesi ed espressione del suo progetto. Rebecca  studia l’effetto della vegetazione della zona ripariale sulle relazioni trofiche dei detritivori. Per quanto riguarda il premio per la miglior presentazione, è stato assegnato al dottorando Matteo Buffi dell’Università di Neuchâtel per il suo lavoro sulla percezione dello spazio dei funghi.

Durante i tre giorni del congresso è stata fornita un’ampia panoramica della ricerca che viene attualmente condotta nell’ambito dell’ecologia microbica in Svizzera, sia nell’ambito dei domini classici (ecologia microbica terrestre ed acquatica) sia di quelli emergenti (umani e microbi), secondo il concetto one health: la salute umana, la salute degli animali e quella dell’ambiente sono un tutt’uno.
 

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