
Un annoso luogo comune vede italiano e matematica come due discipline molto distanti, o addirittura agli antipodi, l’una dall’altra: secondo questa prospettiva, infatti, da un lato si collocherebbero lingua e letteratura, con tutte le loro “calde” sfumature emotive, e dall’altro ambiti come l’aritmetica e la geometria, considerati l’emblema della “fredda” razionalità. A rafforzare questa opposizione hanno pensato poi i programmi scolastici, che nel corso dei secoli hanno sempre proposto le due discipline come mondi distanti.
In realtà, sono ormai molte le testimonianze teoriche che sfatano questo inganno, dimostrando che tra linguaggio e matematica vi sono numerosi e assai rilevanti punti di contatto. Ad esempio, è risaputo che all’origine di alcune difficoltà tipiche della matematica vi sono carenze di natura linguistica, come avviene spesso nell’interpretazione del testo dei problemi, e che il linguaggio può essere ben indirizzato dal pensiero logico. O ancora, la maggioranza delle teorie più importanti in campo matematico nasce da geniali intuizioni di menti propense ad andare oltre il reale, proprio come avviene abitualmente ai poeti e agli scrittori più grandi. Inoltre, non è certo paradossale constatare che a volte tanta creatività è implicata nel processo risolutivo di una situazione matematica, così come tanta logica è richiesta nella strutturazione di una storia.
A partire da queste riflessioni nasce l’idea di un convegno che faccia incontrare i due punti di vista non solo in teoria, ma anche in pratica, cioè proponendo spunti concreti che si possano tradurre in attività o percorsi didattici da attuare in classe, con particola-re attenzione alla scuola dell’infanzia e alla scuola elementare, ma senza escludere rapidi sguardi agli ordini scolastici successivi. Contemporaneamente, un convegno così impostato diventa anche l’occasione per mostrare che cosa è già stato fatto negli ultimi anni con i docenti del Cantone Ticino per intraprendere percorsi combinati di apprendimento di italiano e matematica, allo scopo di aiutare gli allievi a evitare di cadere nel luogo comune appena ricordato.