Locarno, Dipartimento formazione e apprendimento, aula B205 - ore 12.00-14.00
I test comunemente utilizzati in psicologia ereditano in genere il modello di misurazione specifico dei test di intelligenza sviluppato all’inizio del secolo scorso. Pertanto, i punteggi dei test sono generalmente concepiti come la somma (o la media) delle risposte a una batteria di domande che misurano un determinato costrutto. Se questo approccio può essere considerato appropriato per i test di performance massima (e.g., intelligenza), in cui il livello individuale è proporzionale al numero di item “corretti”, è meno appropriato quando si misurano modi di essere e di agire tramite delle misure di tipo self-report.
La questione centrale è quella della validità di queste misure.
L’intervento proposto intende esplorare quali siano i principali bias che influenzano la validità dei dati ottenuti attraverso le misure di tipo self-report, le loro origini e come sia eventualmente possibile metterli in evidenza concretamente attraverso modelizzazioni e indici statistici.
Ospiti
Emanuele Meier, ricercatore presso il Centro competenze innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE)
Partecipazione
L’incontro è gratuito e aperto al pubblico.
Per partecipare occorre annunciarsi al seguente indirizzo email: dfa.breakpoint@supsi.ch