Silvia Giordano nominata "N2Women: Stars in Computer Networking and Communication"
02 gennaio 2018
Intervista a Silvia Giordano, professoressa, ricercatrice e responsabile del Laboratorio di networking dell'Istituto sistemi informativi e networking SUPSI, nominata tra le 10 donne che si sono distinte a livello internazionale nel campo del computer networking dall'associazione Networking Networking Women (N2 Women).

Sei felice di aver ottenuto questo riconoscimento che dimostra la tua dedizione e la tua professionalità?

È sicuramente un grande onore, essendo un riconoscimento rilasciato dall'Association for Computing Machinery, che è l'organismo piu' importante nell'area dell'ICT. Mi fa capire che sto lavorando bene e che il mio lavoro è valutato positivamente a livello internazionale.

L'elenco delle 10 donne che si sono distinte ti accomuna a grandi nomi della ricerca internazionale. Quali caratteristiche ritieni di avere in comune con le altre donne nominate?

Come ricercatore: la voglia di cercare di far avanzare la qualità della vita attraverso la ricerca scientifica; come donna: la dimostrazione che possiamo fare ricerca di valore in un settore prevalentemente maschile.

Ricordi un aneddoto che permetta anche a coloro che non conoscono l'ambiente della ricerca di capire cosa significa distinguersi nel computer networking and communication?

A Brussels l'inverno scorso ho incontrato un ricercatore e dopo aver parlato un po' è venuto fuori che ci eravamo già incontrati una decina di anni fa ad una conferenza dove io ero Key Note Speaker. Quando mi sono scusata per non averlo riconosciuto, mi son sentita rispondere che non ero io che dovevo ricordarmi di lui, ma che era importante che lui sapesse chi sono io.

Quali difficoltà si incontrano in questa attività?

Purtroppo è un mondo che molto spesso non ha il giusto riconoscimento perché non sempre ha impatto e applicazione immediata. Per questo, a volte, è difficile trovare fondi per portare avanti la ricerca.

Pensi che questo riconoscimento ti possa aprire a nuove sfide?

Io penso che nella vita ci siano sempre nuove sfide da affrontare e un riconoscimento è qualcosa che ti fa capire che sei sulla buona strada, ma non è mai l'obbiettivo finale. Certo, tale riconoscimento è un buon biglietto da visita a livello internazionale.

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