La pandemia da Covid-19 ha portato con sé una serie di novità importanti anche da un punto di vista tecnologico, tra cui il crescente utilizzo delle applicazioni di video-conferenza. Un fenomeno che è andato di pari passo con l’incremento dei rischi legati alla sicurezza informatica, come si evince da alcuni casi noti alle cronache avvenuti su scala internazionale.
Tra questi il caso di Zoom che a fronte di alcune problematiche emerse ha sviluppato un piano di interventi puntuali lanciato il 1 aprile e conclusosi pochi giorni fa, con l’obiettivo di riconquistare la fiducia del mercato.
“Più ci si muove verso la comodità, più ci si allontana dalla sicurezza” ha spiegato Angelo Consoli ai microfoni della RSI “La sicurezza costa e di solito rende le cose più complesse. Ma bisogna contestualizzare: in pochi giorni sono state prese decisioni rapide e attivate piattaforme per scuole, multinazionali, PMI. Sono scelte non effettuate dopo una valutazione ponderata delle funzionalità; si tratta piuttosto di decisioni fondate su un paragone con gli strumenti utilizzati dai partner e su cosa offre il mercato, come pure su quanto costa, finanziariamente e in termini di sforzo, attivare queste piattaforme”.
Ascolta l’intervista completa:
- RSI, 02.07.2020 - Zoom, un piano d'azione per la sicurezza
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