Il Dipartimento tecnologie innovative (DTI) della SUPSI si è affermato da tempo come istituto di ricerca d’avanguardia nell’ambito delle tecnologie biomedicali. Seguendo un trend in atto su scala globale, un’attenzione sempre più consistente è rivolta al settore MedTech, ambito di ricerca che punta a coniugare medicina e tecnologia per lo sviluppo di apparecchiature, strumenti e procedure a supporto del ciclo di cura del paziente, dalla prevenzione della malattia fino alla riabilitazione.
Ne ha parlato il Prof. Emanuele Carpanzano, Direttore del DTI, in un approfondimento pubblicato da Ticino Scienza: «Da qualche anno il 25-30% dei nostri progetti interessano quest’area» afferma Carpanzano. In particolare, alcuni spazi di lavoro interessanti riguardano lo sviluppo di sensori, dispositivi indossabili e soluzioni digitali per la raccolta dei dati e il loro processamento a scopo diagnostico.
«Da almeno 25 anni stiamo assistendo a una lenta ma continua evoluzione del mondo scientifico verso una sempre maggiore integrazione dei saperi e degli approcci che porterà a cambiamenti importanti nei prossimi anni – prevede Carpanzano. – I progetti MedTech si inseriscono in questo filone e per questo sono svolti prevalentemente in Ticino: perché serve il contatto stretto con i vari specialisti che compongono il team interdisciplinare e la possibilità per tutti di accedere al materiale raccolto e di analizzarlo insieme. Questo, a volte, non è possibile senza continue interazioni».
Fra gli oltre 30 progetti MedTech attualmente attivi si può citare l’App “SleepFit” sviluppata dal Neurocentro della Svizzera italiana (Ente Ospedaliero Cantonale) in collaborazione con SUPSI per la raccolta di dati clinici al domicilio di persone affette dal morbo di Parkinson. «Il paziente interagisce con l’App in modo duplice – spiega Alessandro Puiatti, responsabile dell’area Health Data Science all’interno dell’Istituto sistemi informativi e networking – da una parte rispondendo a dei questionari, dall’altra compiendo delle attività motorie».
Articolo completo: Radiofrequenze e stampanti 3D per curare le malattie in modo più efficace e “leggero”
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