L’attuale ciclo di vita delle batterie automobilistiche è di circa 8 anni, dopodiché l’accumulatore potrà essere destinato a nuovi usi in quanto in grado di mantenere circa il 70% del proprio potenziale.
«Possiamo garantirgli una seconda vita nello stoccaggio di energia elettrica, sia a livello residenziale, sia industriale» ha affermato Gian Carlo Dozio in una recente intervista rilasciata al mensile Mag. Nella situazione attuale, infatti, la sovrapproduzione di energia elettrica prodotta tramite impianti idroelettrici, nucleari, fotovoltaici o eolici rischia di essere vana qualora non vengano disposti appositi sistemi di immagazzinamento.
Il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, insieme a More Engineering e AIL Lugano, sta sviluppando un progetto per lo stoccaggio nelle abitazioni, tramite le batterie delle automobili, di energia elettrica prodotta con impianti fotovoltaici privati.
«Nel campo della ricerca di nuove tecnologie legate allo sviluppo e al miglioramento delle batterie siamo soltanto agli inizi e prevedo grossi margini di progressione nella loro densità energetica per unità sia di peso, sia di volume. Riuscendo a contenerli, si potranno creare batterie più performanti, in grado di aumentare anche l’autonomia dei veicoli. Anche se sono in corso parecchie ricerche, credo che per i prossimi anni a dominare la scena saranno però ancora le batterie al litio, figlie di una tecnologia consolidata della quale si conoscono pregi e difetti» ha concluso il Ricercatore.
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