Combustibile sintetico: sfide e opportunità per un settore in via di sviluppo
21 dicembre 2021
Il Prof. Maurizio Barbato, Responsabile del Laboratorio di termo-fluidodinamica del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, è stato recentemente intervistato dalla trasmissione radiofonica RSI Millevoci sul tema dei carburanti sintetici.

«I combustibili comunemente impiegati (benzina, cherosene, diesel) provengono dalla raffinazione del petrolio. Quando bruciamo uno qualsiasi di questi combustibili, produciamo acqua e anidride carbonica. Se pensiamo di procedere al contrario, partendo cioè da H2O e CO2 per produrre un combustibile, stiamo realizzando un combustibile sintetico» afferma Maurizio Barbato, Responsabile del Laboratorio di termo-fluidodinamica dell’Istituto di ingegneria meccanica e tecnologia dei materiali (MEMTi) del Dipartimento tecnologie innovative.

All’inizio di novembre, proprio con un combustibile di questo tipo, prodotto a partire dall’acqua, un pilota della Royal Air Force, il Cap. Peter Hackett, ha volato per 21 minuti a bordo di un ultraleggero equipaggiato con motore convenzionale, senza alcuna modifica al sistema propulsivo.

In particolare, in questo caso per produrre il combustibile sintetico è stato sfruttato un processo di elettrolisi, ossia la rottura delle molecole di H2O con l’elettricità così da ottenere l’idrogeno, elemento chiave di ogni combustibile.

Come spiega il Professore, «i combustibili sono formati da idrogeno e carbonio, quindi l’idrogeno è stato preso dall’acqua mentre la CO2 è stata sottratta dall’aria». Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante perché l’anidride carbonica è responsabile del surriscaldamento globale e sottrarla dall’aria significa non rilasciarne di nuova nell’atmosfera.

La produzione di combustibile sintetico è tuttavia un processo che richiede molta energia in quanto la CO2 è una molecola molto stabile che difficilmente libera carbonio e ossigeno. Per far fronte a questo limite, molte aziende impegnate nel settore stanno adottando fonti di energia rinnovabile.

«L’importanza dei combustibili sintetici e il fatto che adesso la tecnologia sia abbastanza matura fanno sì che la loro produzione possa sempre più sfruttare le fonti di energia rinnovabile» conclude il Prof. Barbato. «È questa la soluzione: dobbiamo sfruttare l’energia solare ed eolica a disposizione, fonti che hanno un impatto praticamente nullo sul pianeta, e cercare di sottrarre la CO2 dall’atmosfera senza immetterne dell’altra».

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