SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design
“Il progetto è iniziato come una tesi di laurea presso la SUPSI”, spiega Leyla Tawfik, autrice della tesi e co-fondatrice del progetto Ethafa Stemmians Kit. “Avendo origini egiziane, ho voluto affrontare il divario di genere nella tecnologia nel paese d’origine di mio padre. Ho realizzato molti prototipi e ho partecipato a eventi sulla cosiddetta maker education in Europa per capire meglio come diffondere questa conoscenza in modo semplice e renderla disponibile anche alle ragazze e ai bambini”.
Ethafa è un kit che aiuta i bambini dai 10 ai 12 anni a imparare l’elettronica attraverso storie interattive giocose, e attraverso un approccio basato sulla neutralità di genere e sull’inclusione culturale. È costituito da un set fisico che incorpora cinque personaggi programmabili, gli Steammians, simpatici alieni che desiderano conoscere meglio il pianeta Terra. I bambini possono assemblarlo e poi usarlo per interagire con un’applicazione per tablet che propone sfide che richiedono capacità di problem-solving.
Nella società digitalmente interconnessa, i bambini hanno bisogno di sviluppare le competenze chiave del nostro secolo, “comprendere cosa significa essere un buon cittadino, saper pensare criticamente, essere digitalmente alfabettizzati”, dice Layla. Le competenze tecnologiche e scientifiche stanno diventando i pilastri fondamentali delle future carriere professionali, è dunque importante favorire un’educazione tecnologica inclusiva per tutti i generi e per le diverse culture. Gli educatori e i genitori hanno un ruolo chiave in questo cambiamento, ma spesso devono affrontare sfide impegnative quando si tratta di insegnare le cosiddette materie STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte, Matematica), anche perché spesso vengono ritenute noiose o irrilevanti. “Il progetto Ethafa, affronta proprio queste sfide, attraverso un approccio basato sulla narrazione e l’inclusione”, prosegue Layla.
Grazie al supporto del Fablab SUPSI, Layla ha potuto prototipare e testare il kit con gli utenti finali e con la collaborazione dei giovani ricercatori del Dipartimento tecnologie interattive SUPSI, Reda Bousbah e Hichem Ferchichi, potendo così trasformare il suo design in un’app funzionante per tablet.
Dopo aver ottenuto il sostegno della Fondazione Leonardo e della Fondazione Gebert Ruf è infine riuscita a trasformare la sua idea in una realtà imprenditoriale: ha creato un team e ha lavorato intensamente sullo sviluppo dell’applicazione tablet, dell’hardware e alla creazione dei contenuti.
“Sono davvero felice, dopo il mio percorso di studi Master in Interaction Design presso la SUPSI, di essere ora un’imprenditrice che propone un prodotto per cambiare il futuro dell’educazione tecnologica” conclude Layla Tawfik.
Dal 30 settembre è possibile sostenere il progetto tramite la piattaforma kickstarter.
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