Due studentesse in Conservazione e restauro della SUPSI in Uruguay
06 maggio 2019
Montevideo, Uruguay
In occasione della sua prima visita ufficiale in America del Sud il consigliere federale Ignazio Cassis ha tenuto un discorso all’interno della cattedrale di San Josè in Uruguay, decorata con opere dell’artista ticinese Martino Perlasca. Nel suo intervento il capo del Dipartimento federale degli affari esteri ha ricordato gli sforzi promossi dalla Confederazione per la riscoperta delle opere dell’artista ticinese in due edifici storici di Montevideo, il Club Uruguay e il Teatro Sala Verdi. Proprio in questo teatro Sara Paganoni e Martina Candiani, studentesse del Corso di laurea in Conservazione e restauro della SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design, stanno partecipando ai lavori di restauro dei dipinti murali.

“Questa esperienza di formazione sul campo”, spiega Giacinta Jean, responsabile del Corso di laurea in Conservazione e restauro, “rappresenta un’occasione davvero eccezionale che consente di ampliare ulteriormente una serie di iniziative di collaborazione tra la Svizzera, il Ticino e l’Uruguay, offrendo a studentesse del quinto anno la possibilità di confrontarsi per due mesi con un ambiente lavorativo molto distante”. Il ponte della formazione professionale consente di sormontare barriere ed ostacoli. Le due studentesse sono state inserite all’interno del team di lavoro coordinato dalla restauratrice Claudia Frigerio con l’obiettivo di comprendere se sotto delle tradizionali imbiancature siano ancora presenti i dipinti murali realizzati dall’artista ticinese Martino Perlasca, il loro stato di conservazione e valutare la possibilità di riportarli alla luce. Questo affascinante ma delicatissimo lavoro richiede studenti che abbiano già con una buona preparazione di base e che siano in grado di padroneggiare le diverse tecniche di pulitura chimica e meccanica (con uso di bisturi) con una certa consapevolezza.
Il progetto al quale le due studentesse hanno preso parte è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’ambasciata svizzera di Montevideo, la restauratrice Claudia Frigerio e la SUPSI. Il compito di Sara e Martina è quello di indagare la presenza dei dipinti originali realizzati dal pittore ticinese Martino Perlasca, attestati dai documenti e articoli dell’epoca all’interno del Teatro Sala Verdi. Il lavoro consiste nell’apertura di saggi stratigrafici, ovvero l’individuazione e la rimozione di ogni singolo strato che compone la stratigrafia della parete, fino a raggiungere quello originale. I vari strati sono successivamente inseriti in una scheda e descritti, in modo da avere in chiaro la stratificazione della parete.

“È un’esperienza che ci sta dando la possibilità di confrontarci con un ambiente professionale differente  e stimolante. Grazie alle competenze acquisite durante gli anni di  studio alla SUPSI ci siamo sentire sicure e indipendenti, nonostante alcune differenze di approccio lavorativo” racconta Martina “fin da subito” prosegue Sara “abbiamo instaurato un bellissimo rapporto con le colleghe e con la restauratrice Claudia Frigerio che ci hanno accolto e si sono dimostrate disponibili anche per farci conoscere meglio la città”.

Martina e Sara hanno trovato un ambiente cordiale e tranquillo a Montevideo che gli è piaciuto subito. Ci hanno raccontato della grande disponibilità e cortesia degli abitanti della capitale Uruguaiana e del loro prodigarsi, nonsostante la distanza linguistica, nel comunicare molto efficacemente con loro.

“Nel tempo libero abbiamo preso l’abitudine della gente locale di andare a passeggiare lungo Rambla, la strada che costeggia il Rio de la Plata, che nelle belle giornate viene letteralmente invasa dagli abitanti di Montevideo sia a piedi sia con bicilette o monopattini” proseguono le due studentesse “inoltre è stato possibile visitare luoghi vicini come ad esempio Cabo Polonio, un villaggio costiero all’interno di una riserva naturale”.

Un’esperienza davvero ricca per le due studentesse, emozionate per l’incontro con il Consigliere Federale Ignazio Cassis durante la visita alla cattedrale di San Josè e alla sede del Ministero degli affari esteri a Montevideo, ma soprattutto “entusiaste della possibilità che abbiamo avuto di presentare il lavoro che stiamo svolgendo all’interno di Sala Verdi sia al Consigliere, alle autorità elvetiche e uruguaiane”.

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