La rete e il crimine: Angelo Consoli al microfono di Tempi Moderni
03 novembre 2020
Angelo Consoli, Responsabile dell’Area Sicurezza Informatica presso l’Istituto sistemi informativi e networking (ISIN) della SUPSI, è stato intervistato da Tempi Moderni, trasmissione di RSI LA1, nel corso della puntata del 30 ottobre 2020 sul tema della criminalità online.
Con un costante aumento della digitalizzazione e delle attività di lavoro e didattica online, anche il business della cybercriminalità è in rapida crescita.
«Il fenomeno è gigantesco, basti pensare che da qualche anno ha superato come cifre quelle della droga» afferma Consoli. E infatti una ricerca condotta nel 2017 sul volume d’affari di vari tipi di reati online ha stimato costi compresi tra 445 e 608 miliardi di dollari a livello globale con circa 10 miliardi di franchi per la sola Svizzera.
La criminalità online, dunque, si propone come attività con ampi margini di guadagno per chi attacca ma anche per chi difende tramite lo sviluppo di sistemi di protezione sempre più avanzati e al passo con i tempi.
«Attorno alla cybercriminalità ci sono almeno tre credenze sbagliate – continua infatti l’esperto – la prima è pensare che a noi non succeda, la seconda che non abbiamo nulla da nascondere e la terza che non si possa far niente». A tal proposito, il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI offre da una decina d’anni un Master of Advanced Studies in Sicurezza Informatica frequentato da responsabili di aziende ticinesi attive in vari settori.
Il cybercrimine appartiene ad un ecosistema complesso per cui è difficile definire un profilo unitario, quella che si sta verificando è però una crescente tendenza allo sviluppo di attacchi mirati e targettizzati sulla persona, soprattutto verso chi ricopre ruoli con privilegio d’accesso a dati di finanza e amministrazione.
Per proteggersi, tuttavia, si possono anche adottare semplici accorgimenti come utilizzare il buonsenso quando si naviga, sapere dove si naviga e cosa si sta facendo in internet. «Se si ricevono dei messaggi che di solito spingono a cliccare da qualche parte – conclude Consoli - bisogna riflettere: quei cinque secondi di riflessione possono far risparmiare decine di migliaia di franchi alla vittima o a chi verrà attaccato con i dati della vittima.”
Puntata completa: https://bit.ly/3ekkuiA
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