Parlando al quotidiano ticinese laRegione, il docente-ricercatore Masiar Babazadeh spiega che i “serious games”, tradotto come “giochi seri”, non sono pensati solo per intrattenere, ma possono avere anche diverse finalità educative. In Ticino non hanno ancora preso piede, ma al Dipartimento formazione e apprendimento già da alcuni anni si sono sviluppate attività formative volte a integrare le tecnologie nell’insegnamento.

I videogiochi possono diventare uno strumento utile nel bagaglio culturale dei docenti, sia perché avvicinano i docenti alla quotidianità degli studenti, sia perché aiutano a stimolare la capacità di risolvere i problemi, la propensione all'ascolto attivo, e al lavoro di squadra.

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