Sostenibilità
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In Svizzera ogni anno vengono smaltiti enormi quantitativi di rifiuti edili destinati alle discariche: si stima che il materiale di scavo e di sgombero raggiunga valori di 57 milioni di tonnellate. Il 25% di questi rifiuti viene smaltito a un costo di circa 25 franchi a tonnellata. Se venisse creato un sistema in grado di riutilizzare questo materiale, si potrebbero risparmiare fino a 356 milioni di franchi all’anno.
Da queste premesse muove il progetto Innosuisse REBJP – Binder Jetting for direct application of recycled materials condotto dal Politecnico federale di Zurigo in collaborazione con l’Istituto scienze della Terra della SUPSI-Dipartimento ambiente costruzioni e design. Le due istituzioni hanno sviluppato una stampante 3D a geopolimero per intercettare il flusso di scarti di cava locali e reintrodurlo nella catena di produzione con evidenti vantaggi: da un canto per favorire un’economia di tipo circolare con il riutilizzo dei materiali, dall’altro dal punto di vista ambientale, perché la tecnologia adottata è caratterizzata da basse emissioni di CO2.
Fra marzo e aprile 2023, per una durata di 4-6 settimane, la stampante 3D è stata trasferita nella suggestiva cornice delle cave di Arzo. Partendo dagli scarti della cava stessa, la stampante produce elementi architettonici ornamentali che hanno la caratteristica di essere personalizzabili; l’estetica che ne risulta è, inoltre, particolarmente apprezzabile perché simile, nella composizione e nel colore, alla pietra originale.
Si tratta, insomma, di una tecnologia che offre un elemento costruttivo con caratteristiche nuove, a basso impatto ambientale e che potrebbe interessare i professionisti del settore.
La sfida di smaltire grandi volumi di scarti delle cave (in Ticino possono raggiungere 20-40% della produzione totale) è una realtà: il ricorso alla stampante 3D a geopolimeri – un prototipo al momento ancora in fase sperimentale – potrebbe contribuire a gestire parte del problema. La tecnologia messa a punto è un importante stimolo per investitori e potenziali clienti.
Per la SUPSI al progetto hanno partecipato anche l’Istituto materiali e costruzioni del Dipartimento ambiente costruzioni e design e il Centro competenze management e imprenditorialità del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale. Per l’ETH hanno partecipato le cattedre di Digital Building Technologies (Prof. Dr. Benjamin Dillenburger) e di Sustainable Construction (Prof. Dr. Guillaume Habert).
Incontro con i media
Un appuntamento dedicato ai media e a tutte le persone interessate – con la possibilità di vedere la stampante in funzione – è fissato per martedì 11 aprile alle 10.30 alle cave di Arzo (Via cave di Marmo 16, 6864 Arzo).
Chi fosse interessata/o è pregata/o di accreditarsi a media@supsi.ch.