Le scienze economiche spiegano, attraverso un canone di razionalità perfetta, le decisioni ed i comportamenti individuali in mercati anonimi e perfettamente competitivi. Il mondo reale è però più complesso: molte scelte economiche sono di carattere collettivo, avvengono in contesti in cui il mercato fallisce, non perseguono solo obiettivi di efficienza e di aumento del benessere materiale ma anche altre finalità (personali e collettive), tengono conto di norme sociali e di principi etici, si realizzano nell’ambito di relazioni interpersonali (nelle quali non contano solo i risultati, ma anche le intenzioni) e sono soggette ad una razionalità limitata. Il presente corso si propone di rileggere alcuni insegnamenti della teoria economica alla luce di questa complessità, per comprendere in che misura le norme etiche di comportamento ed il capitale sociale siano una premessa affinché i sistemi economici (che esercitano una funzione produttiva e distributiva) siano capaci di promuovere la fioritura umana delle persone e un modello di sviluppo sostenibile a livello sociale ed ambientale.
Il corso si prefigge di conoscere strumenti quali la teoria dei giochi e l’economia sperimentale e considerare la loro applicazione nell’analisi delle scelte sociali, di descrivere le principali teorie della giustizia, i limiti del PIL quale misura del benessere economico e gli indicatori alternativi sviluppati per quantificare benessere, e sviluppo, interpretare i limiti dell’individualismo metodologico e i rischi legati ad una netta separazione tra sfera positiva e sfera normativa e di distinguere tra razionalità economica (di tipo strumentale) e altre forme di razionalità legate a norme sociali di comportamento quali la reciprocità.