Formazione di base
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Contraption è un termine inglese utilizzato per indicare un dispositivo o un espediente inusuale e intricato. I sistemi “contraption”, i cui video sono molto in voga anche sui social, permettono di azionare sequenze di meccanismi realizzati con materiali e oggetti disparati tramite il passaggio di entità mobili, come ad esempio delle palline.
Le classi del primo anno del Bachelor in Ingegneria gestionale hanno messo in pratica le nozioni apprese nei corsi di Scienza delle costruzioni e Meccanica per realizzare un percorso in stile “contraption” in cui il passaggio di una pallina da golf aziona senza interruzione tutti i meccanismi predisposti. Il percorso è stato posizionato e testato lungo la scalinata del settore B del Campus Est in occasione del termine delle lezioni.
«La sfida ha toccato diversi aspetti che puntano all’integrazione fra l’ambito formativo e quello professionale» ha spiegato Paolo Giorgetti, promotore dell’iniziativa e responsabile dei corsi direttamente coinvolti. «Il progetto si è dimostrato un successo, sia per il risultato ottenuto, ben oltre le aspettative, sia per la voglia di mettersi in gioco espressa da tutti i gruppi».
Le studentesse e gli studenti si sono infatti occupati di tutte le fasi dello sviluppo: dalla definizione del progetto, all’identificazione dei materiali e delle tecniche di costruzione, fino all’ingegnerizzazione nel rispetto delle tempistiche e dei vincoli imposti.
Quest'anno, inoltre, è stato coinvolto anche il FabLab del Dipartimento ambiente, costruzioni e design (DACD).
«Per tutto il mese di maggio le classi di Ingegneria gestionale hanno respirato l'aria di creatività che aleggia nel FabLab e, grazie al supporto di Serana Cangiano, Sofia Petraglio e Marco Lurati, hanno elevato il livello dei meccanismi realizzati, imparando a gestire con efficacia e autonomia macchine per il taglio laser e stampanti 3D» prosegue il docente.
La seconda edizione di “SUPSI Contraption” è stata inoltre resa possibile grazie all’impegno di un gruppo di docenti-ricercatori dell’Istituto sistemi e tecnologie per la produzione sostenibile (ISTePS), tra cui Marco Silvestri e Ivan Brugnetti, che hanno seguito e supportato i gruppi di lavoro in tutte le fasi del progetto.