Sostenibilità e Piani d'azione 2021-2024
A partire dal quadriennio 2021-2024, il sistema di garanzia della qualità della SUPSI (SGQ) prevede che ogni Direttore di Dipartimento, Scuola affiliata e Mandato presenti nel corso dell’anno accademico 2020/2021 un proprio piano d’azione.

Piani d’azione SUPSI 2021-2024

I piani d'azione devono indicare le misure principali che l’unità vuole intraprendere nel quadriennio per contribuire alla realizzazione della Strategia SUPSI nonchè le misure di miglioramento identificate in tutte le fasi della procedura di accreditamento istituzionale attualmente in corso.
La sostenibilità è al centro di più azioni identificate dai piani d’azione per il prossimo quadriennio.

Piani d'azione

Con la formazione continua universitaria la SUPSI contribuisce allo sviluppo sostenibile della società, dell’economia e della cultura e dei loro impatti ambientali perché permette ai professionisti di aggiornare ed estendere le proprie competenze lungo tutto l’arco della vita. Il Piano d’azione della formazione continua dedica al tema della sostenibilità un intero campo d’azione, e in particolare le seguenti misure.

Campo d’azione 3 – Sostenibilità:

  • Misura 3.1 – Profilare la sostenibilità
  • Misura 3.2– Sviluppo “ROI” della formazione continua
  • Misura 3.3 – Formazione interna
  • Misura 3.4 – Fund-raising
  • Misura 3.5 – Modello delle competenze della formazione continua

Prima di tutto, SUPSI riconosce la necessità di profilare la formazione continua affinché sia considerata e riconosciuta quale strumento di cambiamento che favorisce uno sviluppo sostenibile e interconnesso a livello ambientale, economico, sociale e culturale (misura 3.1). A questo scopo, SUPSI intende misurare, valorizzare e comunicare gli effetti e l’impatto positivo generato dall’investimento nella formazione continua universitaria nel suo insieme, sia per i beneficiari diretti come i professionisti e il mercato del lavoro, sia per le ricadute indirette sull’economia, la società e la cultura nel territorio di riferimento, attraverso lo sviluppo di un indicatore del Ritorno dell’Investimento in formazione continua, ROI FC (misura 3.2).
Consapevoli dell’impatto generato dalle formazioni continue in termini di conoscenze e progettualità sul territorio, i programmi formativi hanno un approccio al management caratterizzato da una cultura di conduzione, gestione e partecipazione sostenibili. A questo scopo, SUPSI intende sviluppare costantemente le competenze dei collaboratori SUPSI coinvolti nelle attività di formazione continua di adottare un modello di leadership responsabile nelle pratiche quotidiane di insegnamento (misura 3.3).
SUPSI si impegna inoltre nella ricerca e acquisizione di risorse finanziarie aggiuntive e alternative per poter sostenere l’ampliamento dell’accesso, la continua innovazione e l’adattamento che una formazione continua universitaria inclusiva e competitiva richiedono. Considerato che i corsi di formazione continua devono essere offerti a un livello di copertura dei costi, promuove il ricorso a modelli di fundraising e di partenariato pubblico-privato come una delle determinanti per assicurare la sostenibilità e sviluppo futuro della formazione continua universitaria della scuola (misura 3.4).
Infine, SUPSI intende definire il modello di competenze della Formazione continua, cioè definire i principi, il modello di organizzazione del mandato della formazione continua nonchè il funzionamento del suo organo di direzione collegiale (misura 3.5). Con questo modello intende garantire la partecipazione di tutti gli attori rilevanti coinvolti nella gestione e fruizione delle prestazioni di offerta e servizi erogate.

Il DACD nel suo piano d’azione per il prossimo quadriennio, in relazione al tema della sostenibilità, ha inserito tre azioni strategiche:

  • Azione 2 – Uso sostenibile delle risorse e valorizzazione del patrimonio culturale
  • Azione 3 – Climate Change
  • Azione 8 – Trasferimento di conoscenze per lo sviluppo del territorio

L’azione 2 ha una duplice valenza all’interno del DACD. Il settore delle costruzioni è fortemente coinvolto nella produzione di rifiuti e l’uso sostenibile delle risorse in questo ambito è legato ai processi di riutilizzo e riciclaggio di risorse materiali di scarto, rifacendosi ai principi dell’economia circolare, e delle produzioni energetiche. La valorizzazione del patrimonio culturale si riferisce invece all’importanza della trasmissione dei valori storici, artistici, sociali e ambientali per cui contribuisce a creare senso di identità, collettività e radicamento ai luoghi.
L’azione 3 riguarda il cambiamento climatico a cui l’umanità è confrontata. L’impatto dei cambiamenti climatici è destinato ad aumentare nei prossimi anni a causa degli effetti differiti nel tempo delle emissioni di gas passate e presenti. La creazione di un “Centro di competenza Climate Change” riconosciuto a livello nazionale consente di mettere in rete una serie di temi già trattati al DACD, come lo studio dei cambiamenti climatici, dei loro effetti sul territorio, della riduzione e mitigazione degli impatti (transizione energetica e climatica) e dello sviluppo di sistemi di protezione ad alto valore scientifico e tecnologico.
L’azione 8 riconosce infine l’importanza delle attività di trasferimento delle conoscenze a supporto della società e del territorio. In particolare, l’azione prevede l’avvio di un “Centro competenze sull’alloggio”, volto a supportare le scelte degli organi politici nel garantire alloggi a pigione sostenibile per tutte e tutti, e lo sviluppo di un ciclo di “incontri del territorio”, volto a far emergere una visione per lo sviluppo sostenibile del territorio locale, in risposta agli specifici bisogni da esso espressi.

Nel suo piano d’azione il DEASS ha dedicato una delle otto linee programmatiche al tema della sostenibilità (LP6). Intende declinare nel contesto SUPSI gli obiettivi dell’agenda dell’ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, monitorando l’impatto esercitato dalle proprie azioni in ambito formativo, di ricerca e prestazioni di servizio sui 17 obiettivi. Inoltre la linea programmatica 7 (Condizioni quadro, carriere, governance) è volta a promuovere condizioni quadro che permettano di definire piani di carriera trasparenti e attrattivi per i collaboratori e di rendere più collegiale e intellegibile la governance del Dipartimento e dell’intera SUPSI.
Le misure del Piano d’azione DEASS collegate agli obiettivi strategici SUPSI 3.1 Sviluppo sostenibile e 3.4 Sostenibilità finanziaria comprendono:

  • Misura 6.1 Umanesimo in economia (responsible leadership, sustainable management, CSR, HCM/EMBA)
  • Misura 6.2 Diversificazione delle fonti di ricavo (fundraising)
  • Misura 6.3 Studio di fattibilità per un centro di competenza cantonale sull’economia sostenibile

Umanesimo in economia
La formazione continua in economia e management, nel corso del suo processo di riorganizzazione, ha considerato prioritaria l’individuazione di un concetto che permetta di far acquisire a quest’area un’identità riconoscibile nel territorio. Il tema federatore è quello dell’umanesimo nel mondo economico, di pratiche di management e gestione risorse umane eticamente responsabili e di una leadership sostenibile.
Nel prossimo quadriennio questo tema pervaderà in modo trasversale tutti i programmi di formazione, le iniziative di disseminazione e le relazioni con gli stakeholder dei settori pubblico e privato.
Si stanno sviluppando contatti e partnership a livello nazionale e internazionale con altri istituti universitari e con associazioni professionali e accademiche, per assicurare uno sviluppo condiviso e qualificato della tematica.

Diversificazione delle fonti di ricavo
Per lo sviluppo dei settori della ricerca e della formazione continua occorre provare a differenziare ulteriormente le fonti di finanziamento ed avere la possibilità di acquisire finanziamenti da parte di fondazioni e mecenati. Questa possibilità è condizionata dalle ricadute positive dei progetti proposti in termini di trasformazione di pratiche, innovazione sociale, acquisizione di nuove conoscenze con vantaggi concreti e immediati per la società, dalla visibilità del finanziatore e dal coinvolgimento del territorio.

Studio di fattibilità per un centro di competenza cantonale sull’economia sostenibile
Da molte parti in Ticino si stanno raccogliendo idee e sviluppando progetti in grado di riorientare l’economia cantonale verso modelli di business più sostenibili anche dal profilo sociale e ambientale. Il contesto appare particolarmente promettente per dare vita ad un centro di competenza cantonale, inter-universitario e inter-istituzionale, nel quale poter mettere a valore l’esperienza pluriennale del DEASS nell’ambito della responsabilità sociale dell’impresa. La creazione di un centro cantonale, in seno al quale potrebbe essere attivato anche un Osservatorio, sarebbe molto utile per cogliere i nuovi trend e seguire il dibattito internazionale sulla trasformazione degli attuali paradigmi economici e sulla necessità di una transizione verso approcci basati sui valori dell’impresa e sui principi dell’economia circolare.

Il centro di competenza potrebbe occuparsi di temi di sostenibilità dell’attività economica, con particolare riguardo alle imprese e alle nuove forme di organizzazione economica che puntano al superamento del tradizionale paradigma basato sul profitto e sulla massimizzazione del valore per l’azionista.

Il nuovo centro dovrebbe occuparsi dei temi della CSR e della gestione della sostenibilità in azienda, occupandosi fra l’altro di:
1.    Governance (valori d’impresa)
2.    Mercato (modelli di organizzazione e produzione sostenibile)
3.    Welfare aziendale
4.    Progetti a favore della comunità in ambito sociale, sportivo e culturale
5.    Gestione ambientale
6.    Strategie di comunicazione

A questo centro potrebbero afferire importanti stakeholders locali, pubblici e privati, attualmente interessati al ruolo strategico della sostenibilità per lo sviluppo economico e sociale del Canton Ticino.

In relazione alla sostenibilità le azioni del DFA per il prossimo quadriennio includono:

  • Azione 3: accoglienza, partecipazione, benessere e pari opportunità̀
  • Azione 7: sostenibilità e educazione allo sviluppo sostenibile
  • Azione 8: scuola inclusiva

Il DFA contribuisce all’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) degli allievi e delle allieve, dei docenti e delle docenti, dei quadri scolastici e delle persone attive al suo interno, promuovendo iniziative di formazione iniziale e continua, progetti di ricerca e sviluppo e attività di divulgazione in questo ambito.
Il ruolo particolare delle alte scuole pedagogiche estende infatti il proprio effetto moltiplicatore attraverso gli studenti che diventeranno a loro volta futuri docenti capaci di sensibilizzare le nuove generazioni alla sostenibilità e a scelte più responsabili.
In particolare, con l’azione 7 il DFA mira ad inserire spazi adeguati dedicati all’ESS in tutte le formazioni iniziali dei docenti proposte, così come nella propria offerta di formazione continua.
Tramite opportuni percorsi di formazione di base e continua certificata, il DFA forma inoltre numerose figure di docenti e operatori che favoriscono la realizzazione di misure volte all’inclusione nella scuola dell’obbligo di allievi e allieve con caratteristiche che implicano bisogni educativi particolari di vario genere. Dall’anno accademico 2021/2022 sarà attivo un nuovo Master of Arts in Pedagogia specializzata e didattica inclusiva (azione 8), con il supporto del centro competenze Bisogni educativi, scuola e società (BESS).
Infine, il DFA sostiene progetti istituzionali volti a favorire la sostenibilità ambientale (riduzione dei consumi idrici, energetici, produzione di rifiuti dovuti alle proprie attività) e sociale (accoglienza, partecipazione, benessere e pari opportunità, per collaboratori e studenti) del proprio operato.

In relazione alla sostenibilità le azioni del DTI per il prossimo quadriennio includono:
•    Azione 1:     Sviluppare la crescita dei collaboratori
•    Azione 2:     Miglioramento continuo di Worklife balance, diversity e tutela del personale
•    Azione 3:     Sviluppo Reti ed internazionalizzazione
•    Azione 4:     Valorizzare il campus come centro di riferimento scientifico e socio-culturale
•    Azione 9:     Sviluppo delle competenze scientifiche e professorship
•    Azione 11:   Digitalizzazione e revisione dei processi interni

La sostenibilità è uno degli elementi strategici trasversali del piano d’azione del Dipartimento tecnologie innovative. I diversi ambiti prioritari, per mezzo delle azioni e misure correlate, prevedono lo sviluppo del dipartimento lungo le diverse dimensioni della sostenibilità - economica, ambientale e sociale - con riferimento alla crescita complessiva del dipartimento e dei relativi mandati, allo scopo di generare anche il miglior impatto verso i propri portatori di interesse, il territorio e la società.

Ogni ambito in cui si declina la strategia contribuisce in maniera sinergica a rafforzare l’attenzione nei confronti delle tre dimensioni della sostenibilità permettendo al DTI di dare ulteriore impulso allo sviluppo di un tema già radicato nel suo operato da diversi anni tramite linee di ricerca ed attività di formazione pertinenti. Segnatamente, le azioni relative alla valorizzazione dei collaboratori avranno un impatto diretto sulla sostenibilità sociale del Dipartimento stesso, mettendo al centro la persona e riconoscendone l’importanza come fulcro vitale dell’organizzazione. Tramite le azioni previste con riferimento allo sviluppo della propria reputazione e delle proprie collaborazioni, il DTI intende essere sempre più promotore di una cultura orientata alla sostenibilità anche verso l’esterno. Da un lato, lo sviluppo di reti e collaborazioni focalizzate su tematiche pertinenti la sostenibilità nelle sue diverse dimensioni permetterà di rafforzare le competenze scientifiche in quest’ambito aprendosi ad un dialogo costante con altre istituzioni ed altri esperti. Dall’altro lato, l’organizzazione di eventi di divulgazione scientifica sui molteplici aspetti della sostenibilità consentirà di sensibilizzare il pubblico in senso lato con un linguaggio comprensibile a tutti rispetto alla tematica stessa ed alle sue diverse implicazioni
Al centro dello sviluppo delle competenze che permettono al DTI di essere già attualmente un interlocutore di rilievo sui temi della sostenibilità vi sono le attività di ricerca e le relative competenze, che già da diversi anni si sono strutturate attorno ai temi della sostenibilità, e segnatamente alla sostenibilità in ambito produttivo ed industriale. Tali competenze verranno ulteriormente valorizzate con la messa a concorso e nomina nel quadriennio 2021-2024 di un Professore in sostenibilità dei processi industriali. La sostenibilità è quindi uno dei filoni dello sviluppo scientifico del Dipartimento nei prossimi anni che porterà ulteriori ricadute positive in termini di ricerca, trasferimento tecnologico, formazione e partecipazione a progetti ed iniziative nazionali ed internazionali.
Anche l’ambito del miglioramento dell’efficienza dei processi potrà avere un impatto diretto sulla sostenibilità del Dipartimento: processi digitali e più efficienti riducono consumi ed oneri di gestione e facilitano il lavoro dei collaboratori, migliorandone cosi anche la propria soddisfazione sul luogo di lavoro.

L’approccio olistico della sostenibilità si ritrova all’interno dei principi guida descritti nel piano d’azione dell’Accademia Teatro Dimitri (ATD), ovvero Corpo e movimento – Cultura – Diversità. Questi in particolare nell’ambito della sostenibilità sono presenti all’interno delle seguenti azioni:

  • Azione 5 – Sostenibilità, accoglienza, benessere, partecipazione e pari opportunità
  • Azione 6 – Collaborazione con il DFA e il BESS
  • Azione 7 – Marchio «Cultura inclusiva» Pro Infirmis

I temi cardine attorno a cui girano le tre azioni riguardano certamente i principi di inclusione, accoglienza e benessere. Si tratta infatti dimensioni cui l’ATD ha sempre dedicato particolare cura e attenzione, anche in relazione al proprio profilo identitario di istituzione che privilegia lo scambio e il contatto diretto e familiare tra tutti coloro che lavorano e studiano presso di essa. In questo senso, attraverso un progetto di trasferimento in nuovi spazi derivanti dal recupero dell’ex-caserma di Losone, l’ATD intende anche creare più ampi spazi di lavoro e di studio, in modo da creare le condizioni ottimali alla piena espressione del valore e delle potenzialità di tutte le persone attive presso di essa, nonché offrire nuovi spazi di sosta, scambio e condivisione (azione 5). L'ATD prevede inoltre di favorire l’utilizzo di prodotti e materiali sostenibili, implementare una gestione oculata della produzione e smaltimento rifiuti, nell’intento di disseminare una cultura di rispetto dell’ambiente.
Nel prossimo quadriennio, l’ATD intende poi estendere un’alleanza strategica con il DFA, in considerazione delle collaborazioni passate e delle affinità di missione, in particolare con il Centro competenze Bisogni educativi, scuola e società (BESS) (azione 6). L’ATD sta infine lavorando per ottenere il marchio “Cultura inclusiva” assegnato alle istituzioni culturali che stipulano un accordo di partenariato con il Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis. L’ATD s’impegna infatti dal 2021 in maniera duratura ad ampliare ulteriormente la sua prassi a favore di un’accessibilità alle sue offerte che sia il più possibile senza ostacoli e di una partecipazione culturale da parte di chiunque sia interessato.

In SUPSI i principi e le misure concernenti le pari opportunità riguardano la sostenibilità nelle sue dimensioni sociale e culturale e concernono in particolare: la garanzia dell’equità, l’inclusione, l’uguaglianza e il benessere istituzionale. Essi sono legati alla responsabilità etica e sociale dell’Istituzione nei confronti sia della comunità accademica (personale e corpo studentesco) sia di tutti i portatori d’interesse esterni nonché al contributo che l’Istituzione universitaria rivolge alla società civile in generale.
Le attività e misure individuate all’interno del Piano d’azione pari opportunità, diversità e inclusione favoriscono l’uguaglianza e il benessere istituzionale e mirano all’equità di trattamento nelle politiche e nello sviluppo del personale, delle carriere e quelle retributive nonché alla conciliazione vita personale e vita professionale.
Nell’ambito della formazione di base e continua si pone particolare attenzione all’equità di accesso agli studi, all’inclusione e alla flessibilizzazione dei percorsi formativi, nonché allo sviluppo delle competenze delle studentesse e degli studenti e dei professionisti del territorio sui temi legati alle questioni di genere e della “diversity” nel loro specifico ambito formativo e professionale.
Attuando il Piano d’azione pari opportunità la SUPSI rafforza il suo concreto contributo allo sviluppo di una società sempre più equa, inclusiva e che offre uguali opportunità a tutti/e.

Pari opportunità, diversità e sostenibilità sono valori fondamentali nelle università. Questo vale anche per la Fernfachhochschule Schweiz (FFHS). La sostenibilità è una delle linee guida definite nel Piano d'azione della FFHS e a cui anche la FFHS è orientata. Inoltre, i 22 processi chiave del Manuale di qualità della FFHS si basano anche su principi di sostenibilità. Questi sono destinati a garantire un continuo miglioramento della qualità in tutti i settori dell'istituzione.
In collaborazione con i Dipartimenti della SUPSI e le Scuole affiliate, nel 2021 è stato creato un gruppo di lavoro FFHS corrispondente per coordinare numerosi progetti e aspetti relativi al tema della sostenibilità e per formulare obiettivi concreti di ulteriore sviluppo.
La FFHS conduce ricerche, eroga corsi di formazione di base e formazione continua, nonché servizi. La governance ne assicura il funzionamento. La sostenibilità è importante in tutte queste aree; ben inteso nel senso classico di sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale. La FFHS vuole fare della sostenibilità una strategia di vita e di lavoro. Vuole agire secondo il principio dell'uso ottimale delle risorse in tutte le sue aree.

st.wwwsupsi@supsi.ch