Elena Pini
E. Pini - Un approccio sistemico e integrato al settore della salute mentale
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Elena Pini lavora all’interno di un’équipe multidisciplinare presso l’Associazione assistenza e cura a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Ha deciso di frequentare il DAS Salute mentale e psichiatria per acquisire maggiori competenze nel campo della salute mentale da trasferire nel proprio contesto professionale.
Dove lavora e di cosa si occupa?
Dopo aver lavorato per oltre 25 anni in un servizio territoriale presso un Dipartimento di Salute Mentale in Italia, da circa un anno e mezzo sono attiva presso il SACD Assistenza e Cura al Domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio seguendo, all’interno di un’équipe multidisciplinare, gli utenti con necessità di salute mentale.
Quali motivazioni l’hanno spinta a frequentare il DAS Salute mentale e psichiatria?
La richiesta della Direzione del SACD di conseguire il titolo di Specialista in Salute Mentale ha coinciso con il personale desiderio di integrare la mia formazione con un percorso specialistico che potesse darmi dei riferimenti teorici ampi e solidi, facendo riferimento a evidenze scientificamente riconosciute e che potesse fornirmi ulteriori strumenti operativi per la mia pratica clinica nella specificità del contesto ticinese.
Come descriverebbe l’esperienza vissuta frequentando il DAS?
Descriverei l’esperienza come entusiasmante per la ricchezza di sollecitazioni, riferimenti, stimoli e confronti. Ho apprezzato moltissimo la competenza dei docenti, le proposte di rilevanti basi teoriche con un approccio fortemente orientato all’applicazione pratica. Ho seguito le lezioni con rinnovato interesse, incrementato della curiosità e del desiderio di approfondire le mie conoscenze. Prezioso il confronto con i compagni di corso, per la condivisione dei vissuti professionali e delle realtà in cui operano e per la parziale trasposizione in aula del lavoro d’équipe, metodo di lavoro fondamentale nelle nostre realtà di assistenza clinica.
La frequentazione del corso ha però senz’altro anche una connotazione di grande fatica. La contemporaneità di una nuova esperienza lavorativa molto coinvolgente e di un percorso di studi esigente, all’alba dei 50 anni, con una famiglia numerosa e molti altri impegni sociali e privati già avviati, è innegabilmente una grande sfida.
Quali sono le principali competenze acquisite? Quanto appreso in aula come viene trasferito nel suo contesto professionale?
Questo percorso formativo, fin dal modulo propedeutico, mi ha permesso di acquisire maggiori competenze in termini di cultura e ricerca scientifica, mi ha stimolato alla riflessione critica facendo sempre riferimento a delle basi teoriche significative. Ho apprezzato la non predominanza del taglio psicopatologico a favore di una rilettura più ampia della problematica psichiatrica. L’articolazione degli argomenti trattati nei vari moduli ha evidenziato le molte sfaccettature e la complessità della nostra pratica se si vuole agire con un approccio sistemico-integrato. Utile e necessario è stato il chiarimento dei ruoli e delle funzioni di “specialista” che mi permettono di collaborare con maggior pertinenza nelle équipe del mio Servizio e con altri Enti.
A chi consiglierebbe, e perché, questo percorso di formazione?
Consiglierei la partecipazione a questo DAS a infermieri che hanno già qualche anno di esperienza in ambito psichiatrico per la complessità dei risvolti e delle competenze necessarie in questo settore, oltre che per riuscire ad acquisire competenze da trasferire nelle diverse realtà cliniche.