Ricerca e innovazione
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Le fioriture di cianobatteri nel Lago di Lugano non sono un fenomeno nuovo, ma quelle in corso, che hanno attratto l’attenzione dei media, vanno annoverate tra le più intense di sempre. Dopo le prime fioriture osservate a fine luglio, da metà agosto gran parte del lago si è tinto di verde brillante. La causa è la proliferazione di Microcystis, un cianobatterio noto per causare gravi danni economici ed ecologici, e le cui fioriture sono in aumento a livello globale. Oltre ad essere comparse anticipatamente rispetto agli anni precedenti, le fioriture si stanno protraendo più dell’atteso, nuocendo alle varie attività ricreative e commerciali che ruotano attorno al lago ─ senza contare gli impatti sull’ecosistema. Il Settore Ecologia acquatica della SUPSI (Dipartimento ambiente costruzioni e design), responsabile, su mandato cantonale, delle ricerche limnologiche sul lago, sta seguendo il fenomeno da vicino, analizzando le specie di cianobatteri coinvolte, le tossine algali, la distribuzione spaziale e altri parametri ambientali utili allo studio del fenomeno.
Fig.1: Fioritura di Microcystis nel Lago di Lugano e dettaglio al microscopio ottico di una colonia (ingrandimento 40X).
I dati raccolti dal Settore Ecologia acquatica sono ancora in fase di analisi, tuttavia si possono avanzare alcune spiegazioni generali sulle straordinarie fioriture in atto nel Lago di Lugano. Dai dati satellitari e dall’analisi dei pigmenti dei cianobatteri è possibile osservare come queste fioriture, comparse inizialmente nel bacino sud, più ricco in nutrienti, si siano poi diffuse anche al bacino nord, raggiungendo un’estensione senza precedenti.
Fig. 2: Progressione ed espansione della fioritura di Microcystis nel Lago di Lugano osservata con immagini satellitari (Sentinel-2, Copernicus).
Microcystis è un cianobatterio molto competitivo grazie alla capacità di migrare verticalmente per accedere alle concentrazioni di nutrienti (fosforo e azoto) e di luce ottimali per la propria crescita e alla produzione di tossine. Inoltre, questa specie è favorita da una forte stratificazione delle acque e da temperature elevate, comprese tra i 25 e i 30°C. Nell’estate del 2023, una disponibilità di nutrienti relativamente elevata, insieme a temperature spesso al di sopra dei 25°C e a una prolungata stabilità termica, hanno creato un ambiente di crescita ottimale per Microcystis e ridotto la competizione col resto del fitoplancton. Queste fioriture potrebbero intensificarsi in futuro per effetto del cambiamento climatico, che aumenta la frequenza di fenomeni temporaleschi intensi seguiti da periodi prolungati di stabilità termica e temperature elevate.
Un’analisi più completa della fioritura e dei fattori coinvolti confluirà nel rapporto sullo stato del lago pubblicato annualmente dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (CIPAIS).
Parte del monitoraggio dei cianobatteri viene svolto nel contesto di un ampio programma di ricerche sul Lago di Lugano, svolto dal Settore Ecologia acquatica per la CIPAIS. Questo programma, che vanta una storia più che trentennale, rappresenta il principale strumento diagnostico dello stato del lago e fornisce un tassello indispensabile alla gestione dello stesso. In seguito alle prime fioriture di Microcystis osservate nel 2020, il programma è stato rivisto per approfondire la conoscenza dei cianobatteri e delle tossine associate.
“Grazie al nuovo programma” spiega la ricercatrice Camilla Capelli, esperta di cianobatteri, “riusciamo a sorvegliare efficacemente la distribuzione spaziale e temporale delle diverse specie di cianobatteri presenti nel Lago di Lugano e le tossine da loro prodotte”. I dati raccolti hanno già permesso di identificare criticità, ad esempio la presenza di tossine algali fino a elevate profondità, su cui andranno messe a punto delle misure preventive insieme all’amministrazione pubblica. Inoltre, nel programma di ricerche della CIPAIS sono in corso approfondimenti sugli effetti delle tossine dei cianobatteri sugli altri organismi acquatici. Secondo il Settore Ecologia acquatica, l’integrazione della ricerca sui cianobatteri nel quadro delle ricerche CIPAIS esistenti è importante perché favorisce un approccio sistemico e coordinato alla gestione del lago. Un secondo asse di ricerca del Settore, in collaborazione con il Settore di Geomatica della SUPSI, riguarda lo sviluppo di un sistema di monitoraggio dei cianobatteri in tempo reale, che migliorerà la comprensione dei fattori coinvolti nella formazione delle fioriture. In futuro, questo sistema permetterà inoltre di allertare le autorità competenti e intervenire in modo più tempestivo in caso di fioriture.
Inoltre, il Settore Ecologia acquatica partecipa alla gestione del problema fornendo analisi e consulenza sulle strategie di risanamento a lungo termine del lago. Secondo Fabio Lepori, idrobiologo e responsabile del Settore, “Il compimento del processo di risanamento del lago resta comunque l’unica opzione per risolvere veramente tutti i maggiori problemi del lago, tra cui le fioriture di cianobatteri”. Nei laghi grandi e profondi, come il Lago di Lugano, il problema delle fioriture va affrontato con un approccio globale, vista l’estensione del fenomeno, la velocità di crescita dei cianobatteri e l’inevitabile dispersione dovuta alle correnti.
Settore Ecologia acquatica
È stato creato in seno al Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI con la missione di sviluppare un polo di competenze sugli ecosistemi d’acqua dolce a servizio del territorio. Il Settore offre ricerca e consulenza sulla diagnosi e sul monitoraggio dello stato ecologico di laghi e corsi d’acqua. Oltre ai cianobatteri, i temi trattati comprendono l’inquinamento da plastica, le specie invasive, lo sviluppo di metodi di biomonitoraggio, la biodiversità acquatica e gli effetti dei cambiamenti climatici. Il sito offre una panoramica più completa dei progetti in corso e dei servizi offerti.
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