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Nella Svizzera italiana la Settimana Santa coincide con il rinnovarsi di una tradizione di ormai 400 anni. Fra giovedì e venerdì, meteo permettendo, le strade del nucleo storico di Mendrisio saranno animate da centinaia di figuranti, protagonisti delle Processioni storiche, dal 2019 iscritte nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell’UNESCO.
La Processione del giovedì è dedicata alla rappresentazione della Passione e della Via Crucis, mentre la Processione del venerdì assume un tono più austero e solenne. A rendere ancora più suggestiva e unica questa tradizione - che combina religiosità popolare, misticismo, teatralità e arte - è l’atmosfera creata dai “trasparenti”: dipinti traslucidi in tela, montati su casse illuminate dall’interno, di diverse forme e dimensioni; le sole fonti di luce che rischiarano l’incedere dei figuranti e illuminano le strette vie del borgo. I primi cenni storici dell’utilizzo di questi apparati effimeri risalgono al XVII secolo, ma è sul finire del Settecento che s’iniziò ad appendere grandi archi luminosi fra le case di Mendrisio.
I trasparenti sono opere uniche nel loro genere: dipinti su tela resi resistenti all’acqua e al calore attraverso il ricorso a cere e sostanze oleo-resinose. Un particolare metodo di realizzazione cui non si trova analoga traccia altrove. Questa unicità tramandata in forma orale nei secoli, come contraltare, rende più complesso l’approcciarsi al restauro delle tele.
Oggi la conservazione dei trasparenti è affidata a Jacopo Gilardi, quarta generazione di una famiglia che ha mantenuto accesa la fiamma di uno dei molteplici elementi che hanno contribuito a rendere le Processioni storiche di Mendrisio un patrimonio dell’umanità. Il suo atelier ha accolto studentesse e studenti di Conservazione e restauro del Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI, che si sono potuti approcciare alla riparazione e al restauro dei trasparenti.