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Alcune specie di zanzare invasive del genere Aedes, oltre a essere un fastidio per le cittadine e i cittadini, rappresentano anche una minaccia per la salute pubblica, perché potenziali vettori di malattie come dengue, chikungunya e Zika. Fra queste la zanzara tigre (Aedes albopictus) è la più pericolosa, perché può trasmettere numerose malattie, vive a stretto contatto con noi e si sta espandendo in tutta Europa.
In Canton Ticino dal 2000 è in atto un sistema di sorveglianza e controllo di questa specie che mira a contenerne le densità per ridurre sia il fastidio che il rischio di trasmissione di malattie. Questo sistema di sorveglianza è stato ripreso in molti altri Cantoni sotto la supervisione della Rete Svizzera Zanzare (www.zanzare-svizzera.ch), sostenuta dall’Ufficio federale dell’ambiente. Il sistema di sorveglianza, in collaborazione con l’Ufficio del medico cantonale, gestisce i casi di importazione di queste malattie esotiche, impedendo casi di trasmissione locale. In molti paesi confinanti, invece, ogni estate vengono rilevati numerosi casi di trasmissione locale di dengue o chikungunya.
Negli ultimi anni, oltre alla zanzara tigre, sono arrivate in Svizzera altre due specie invasive, Aedes japonicus e Aedes koreicus, che, però, non sono considerate rischiose a livello sanitario, tantomeno sono fonte di grande disturbo in ambito urbano. Queste specie assomigliano molto alla zanzara tigre: nella loro forma adulta sono anch’esse striate bianche e nere e possono confondere le cittadine e i cittadini. Lo stesso vale anche per altri stadi di vita, come le loro uova, che sono alla base del sistema di trappole di sorveglianza (ovitrappole) distribuite su tutto il territorio. Si rischia così di confondere i dati del sistema di sorveglianza per la zanzara tigre, che si basa principalmente su un sistema di trappole, molto efficienti e poco costose, che rilevano la presenza di zanzare invasive, mediante la deposizione delle loro uova.
I campioni vengono analizzati in laboratorio determinando, mediante binoculare, la presenza e le densità di zanzara tigre. Non riuscire a distinguere le differenti Aedes invasive comporterebbe un rilevamento inefficace di dati, inficiando la validità del sistema di sorveglianza. Metodi tradizionali, sia di allevamento che di analisi molecolare, che possono differenziare le uova delle specie invasive, sono, però, onerosi sia dal punto di vista di tempo che di costi, non permettendo di analizzare la totalità dei campioni, ma solo un estratto di questi, facendo perdere così dati essenziali per la buona riuscita del sistema. In campioni dove sono presenti differenti specie, si rischia di non riuscire a identificarle tutte e definirne le densità.
Uova di Aedes albopictus (a), Aedes geniculatus (b), Aedes japonicus (c) e Aedes koreicus (d).
Una nuova tecnica che sta dando buoni risultati
Il settore Ecologia dei vettori della SUPSI (Dipartimento ambiente costruzioni e design) è riuscito a differenziare morfologicamente la struttura esterna della membrana delle uova, usando un microscopio a forte ingrandimento, potendo così analizzare in tempi veloci e a basso costo tutti i campioni che provengono dal sistema di sorveglianza. Questa tecnica, illustrata in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, non è ancora interamente automatizzata, ma ha già dato risposte operative importanti: è possibile quantificare con certezza le densità di zanzara tigre, nel caso sia necessario intervenire per limitarne il rischio sanitario. Questo sistema ha inoltre permesso di rilevare la presenza di zanzara tigre in nuove aree della Svizzera dove la copresenza con Aedes japonicus rischia di oscurare i dati riguardanti la zanzara tigre. Per questi Cantoni è importante stabilire la presenza, o meno, di zanzara tigre, l’unico target sia per il disturbo che per il rischio sanitario.
SUPSI in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità sta affinando questa tecnica su altre specie di zanzara che hanno una rilevante importanza sanitaria, come Aedes aegypti, zanzara anch’essa simile alla zanzara tigre, ma vettore molto più efficiente e maggiore responsabile delle epidemie di dengue e chikungunya nei paesi tropicali e sub-tropicali. Questa specie è già presente in Europa e la sua porta d’entrata è Cipro.