Nancy Brusorio
Formarsi anche oltre i confini del Ticino
SUPSI Image Focus
Nancy è studentessa al 3° anno del Bachelor in Cure infermieristiche. Dopo aver svolto tre stage, di cui il secondo presso il PUK - Psychiatrische Universitätsklinik Zürich - si accinge a svolgere l’ultimo presso il Kinderspital di Zurigo.
Quali ragioni ti hanno spinta a scegliere il percorso in Cure infermieristiche alla SUPSI?
Ho lavorato come OSS per alcuni anni, poi ho deciso di intraprendere la formazione per diventare infermiera. Ho quindi scelto il percorso in Cure infermieristiche della SUPSI per diversi motivi: il titolo universitario, la pratica svolta durante il triennio e le opportunità lavorative che si aprono, in Svizzera e all’estero, una volta terminati gli studi.
Come descriveresti l’esperienza che stai vivendo?
Sicuramente molto positiva; il percorso formativo è ben strutturato e si è seguiti con attenzione durante il triennio. Ti vengono forniti tutti gli strumenti per diventare un buon curante e continuare a migliorare in parallelo all’evoluzione e al progresso a cui la medicina e le cure infermieristiche sono sottoposte.
Quali sono le caratteristiche del percorso formativo che stai apprezzando maggiormente?
Le modalità didattiche diversificate, i numerosi momenti di pratica così come le molteplici opportunità che si aprono all’interno del percorso di studi e dopo il conseguimento del Bachelor sono senza dubbio i principali punti di forza del percorso in Cure infermieristiche. Un altro aspetto rilevante è la necessità di svolgere tre dei quattro stage previsti nel triennio negli ambiti della medicina, della chirurgia e della psichiatria; ciò consente di scoprire le diverse realtà che ruotano attorno al mondo delle cure.
Al secondo anno hai sfruttato le opportunità di mobilità effettuando uno stage a Zurigo presso il PUK (Psychiatrische Universitätsklinik Zürich); ci racconti di questa esperienza?
Lo stage in Svizzera interna è un’opportunità che ho colto per il mio secondo stage e che ripeterò per l’ultimo presso il Kinderspital di Zurigo. È un’esperienza che consiglio vivamente a tutti gli studenti in formazione nel settore sanitario. Il tedesco può essere un ostacolo, ma è facilmente superabile se c’è la volontà di aprirsi al mondo, confrontandosi con altre realtà; un arricchimento non solo professionale ma anche personale.
Dove hai svolto gli altri stage e di cosa ti sei occupata?
Ho svolto il mio primo stage presso la Clinica Hildebrand di Brissago negli abiti acuto e di lungodegenza; il terzo invece l’ho effettuato presso la Clinica ARS Medica di Gravesano nei contesti di chirurgia ortopedica e neurochirurgia.