Alessandro Guidali
A. Guidali - Complessità e nuove sfide nell’incontro con l’altro
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Alessandro Guidali è infermiere specialista clinico in salute mentale presso l‘Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC); all’interno del CAS Salute e migrazione è relatore esterno del modulo 4 “Disagio e salute mentale nella popolazione migrante.
Di cosa si occupa a livello professionale e quale ruolo ha all’interno del CAS Salute e migrazione: una sfida interprofessionale?
Lavoro da 22 anni quale infermiere in salute mentale e psichiatria all’OSC (presso il Servizio Psicosociale del Mendrisiotto) e mi occupo da 18 anni, in parallelo, di formazione. La passione per l’etnopsichiatria e la psichiatria transculturale mi accompagna da tempo; attualmente vedo in primo colloquio di valutazione psichiatrica i richiedenti l’asilo presso il Centro federale d’asilo a Chiasso.
Nel CAS Salute e migrazione: una sfida interprofessionale mi occuperò della salute mentale dei migranti, delle loro problematiche psicosociali, del riconoscimento e dell’approccio al disagio ed al disturbo psichico contemplando gli aspetti culturali che influiscono nella comprensione reciproca e nella cura.
Dal punto di vista clinico a suo avviso quali competenze si svilupperanno all’interno del CAS?
Le competenze cliniche transculturali faranno riferimento a tre livelli di riflessione e di sviluppo:
la persona, il curante ed il contesto sociosanitario. Frequentando il CAS sarà possibile riflettere sul proprio sistema di valori e sulla sua influenza nell’incontro con l’Altro; comprendere le ripercussioni del percorso migratorio e degli aspetti culturali nel contesto specifico della salute mentale; riflettere sulla situazione sociale dei migranti, sul significato del disagio psichico e sulle modalità di intervento terapeutico; infine conoscere la complessità delle competenze cliniche transculturali.
Da infermiere, quale messaggio si sentirebbe di lasciare ai futuri partecipanti al corso della sua categoria professionale?
Le nostre professioni ci impongono di affrontare al meglio la sofferenza, sia essa fisica o psichica; abbiamo bisogno di un approccio interdisciplinare per affrontare la complessità e le nuove sfide nell’incontro con l’Altro. Riconoscere e riconoscersi, avventurarsi più lontano, incontrare mondi e attraversare territori inesplorati presuppone buoni strumenti, un bagaglio adeguato e una bussola. Spesso è più importante il percorso della meta: è così che il viaggio si fa interessante.Lorem ipsum dolo r sit amet, consectetur adipiscing elit. Quisque sed lacus eget felis consectetur pellentesque. Duis venenatis at nunc ut lacinia. Quisque vel porttitor massa, nec porta lacus. Pellentesque non nisi fringilla, aliquet elit vel, dignissim mi. Morbi convallis ligula nec enim molestie rutrum sollicitudin ut lorem.
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