Ana Majic
A. Majic - Da operatrice sociosanitaria a fisioterapista
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Ana Majic frequenta il secondo anno del Bachelor in Fisioterapia; dopo aver ottenuto la Maturità professionale sanità e sociale presso la Scuola Specializzata per le Professioni Sanitarie e Sociali (SSPSS) a Giubiasco, ha deciso di intraprendere la formazione SUPSI in Fisioterapia.
Quali ragioni ti hanno spinta ad intraprendere la formazione Bachelor in Fisioterapia?
La mia formazione precedente come operatrice sociosanitaria presso la SSPSS di Giubiasco mi ha fornito una solida base nell'assistenza diretta ai pazienti, suscitando il mio interesse nel contribuire in modo più specifico al loro benessere fisico. Mi sono così avvicinata alla fisioterapia per studiare maggiormente il funzionamento del corpo umano e la salute/il benessere in generale, e per il desiderio di aiutare le persone a superare sfide fisiche, migliorando la loro qualità di vita.
Come è stato il passaggio dalla scuola superiore alla SUPSI?
Il passaggio dalla scuola superiore alla SUPSI è stato stimolante e sfidante. In primis mi ha spinto verso una maggiore autonomia; ho imparato inoltre ad organizzare il mio tempo in modo efficiente e a bilanciare le esigenze di studio con la pratica e le attività del tempo libero.
Quali aspetti apprezzi maggiormente del corso di laurea?
A livello didattico apprezzo particolarmente la metodologia interattiva e pratico-applicativa. Il coinvolgimento nel metodo di ragionamento clinico in gruppo con il PBL (Problem-Based Learning) ha arricchito la mia comprensione pratica e la capacità di applicare conoscenze. Inoltre, il confronto diretto con docenti professionisti è stato estremamente prezioso, offrendo non solo opportunità di apprendimento, ma anche consigli pratici fondamentali per affrontare le sfide specifiche del campo della fisioterapia.
Quali consigli daresti ai futuri studenti interessati ad intraprendere la formazione SUPSI in Fisioterapia?
Dall'inizio del secondo semestre, dopo aver ingranato la marcia, ho appreso un insegnamento prezioso: approfittare appieno delle risorse offerte dalla SUPSI partecipando attivamente durante le lezioni e cercando il confronto sia con i docenti che con i compagni di corso. Può sembrare scontato, ma nelle aule di pratica si impara davvero solo mettendo le mani in pasta e facendo domande.