Léo Gillard
L. Gillard - Sostenibilità: le sfide per le università
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Léo Gillard è Responsabile del progetto “Università sostenibili” di WWF Svizzera.
Nel 2021 la SUPSI ha partecipato ad un’indagine condotta tra le università svizzere, volta ad esaminare il loro impegno nei confronti della sostenibilità, ottenendo un giudizio positivo.
Nel 2021 la SUPSI ha partecipato ad un’indagine condotta tra le università svizzere, volta ad esaminare il loro impegno nei confronti della sostenibilità, ottenendo un giudizio positivo.
Come valuta la pressione positiva esercitata da organi esterni come il WWF sulle scuole universitarie?
Il lavoro del WWF ha contribuito ad aumentare la consapevolezza dell'importanza strategica della sostenibilità nello sviluppo delle scuole universitarie e a definire un quadro istituzionale per la messa in pratica.
Grazie alle indagini nazionali e all'organizzazione di reti di scambio, è stato possibile coinvolgere le università svizzere attorno a obiettivi comuni e chiarire le sfide per i diversi settori.
Il WWF promuove un approccio istituzionale globale (whole school) come elemento centrale per la conduzione di un'università e di tutte le sue componenti verso la sostenibilità.
Secondo i risultati delle indagini svolte a livello nazionale, in quali campi d’azione gli istituti universitari riportano buoni risultati e in quali altri ci sono invece ampi margini di miglioramento?
In generale, l'indagine del 2021 ha mostrato che le università svizzere sono relativamente virtuose in materia di sostenibilità nella gestione dei campus, con piani d'azione che integrano obiettivi e misure.
Un altro progresso osservato è la graduale creazione di strutture specifiche per la sostenibilità (commissioni, gruppi di lavoro) che permettono un più ampio coinvolgimento della comunità accademica.
I settori della formazione e del partenariato con la società rimangono quelli in cui il potenziale di miglioramento è maggiore, in quanto l’attuazione delle misure implica il coinvolgimento attivo di tutte le facoltà e gli istituti e, in ultima analisi, richiede più tempo per produrre degli effetti.
Nel corso dell’ultima indagine da voi condotta la SUPSI si è posizionata nella fascia “milieu supérieur”. Quali sono, a suo avviso, le priorità che la nostra Scuola deve affrontare in materia di sostenibilità?
Come piccola istituzione, la SUPSI beneficia di una grande capacità di adattamento che le ha permesso di progredire rapidamente tra il 2017 e il 2021.Oggi si trova in questa categoria perché ha saputo mettere rapidamente in atto un quadro di riferimento, ancorando la sostenibilità nei processi chiave del suo sistema di assicurazione della qualità e nei piani d’azione di tutta l’istituzione.
Le sfide risiedono ora nell’attuazione e nel monitoraggio, in particolare negli ambiti del partenariato con la società e dell’insegnamento, dove sarà necessario continuare a sviluppare la formazione sulla sostenibilità, revisionare i corsi laddove la tematica non è sufficientemente integrata, fornire un sostegno didattico ai docenti e garantire ai laureati SUPSI un bagaglio minimo di conoscenze di base sulla sostenibilità.