Art for Ages: musica, salute e benessere degli anziani
Il progetto “Art for Ages” si è posto l’obiettivo di misurare l’impatto delle attività musicali nel miglioramento del benessere psicofisico dei residenti nelle case per anziani della Svizzera italiana.
In particolare, è stato analizzato il ruolo della musica nella vita degli anziani (Fase 1) e i benefici della musica di gruppo sulla loro salute e sul loro benessere (Fase 2). In sintesi, la ricerca ha osservato l’efficacia della musica, rispetto ad altre attività coinvolgenti a livello sia fisico sia sociale, come strumento per gestire condizioni mediche, sociali e psicologiche fondamentali e comuni negli anziani.
I collaboratori e gli studenti del Conservatorio della Svizzera italiana hanno lavorato con i residenti delle case anziani, esaminando l’importanza della musica nella loro vita e osservando i benefici della musica di gruppo.
“È stata sicuramente un’esperienza significativa”, ha commentato Loredana Burcheri, Animatrice presso Residenza Gemmo: “Al termine dell’esperienza, i residenti chiedevano come mai non si organizzassero ulteriori incontri e lo chiedono tuttora. Erano davvero contenti e le attività proposte erano tutte caratterizzate da un livello davvero molto alto”.
La ricerca ha dimostrato che la musica gioca un ruolo importante nella vita dei residenti. In primo luogo, sebbene la maggior parte di essi non abbia avuto un’ampia formazione musicale, hanno sempre visto e apprezzato le esibizioni musicali dal vivo. Di conseguenza, si interessano molto agli eventi musicali ospitati dalle loro case per anziani. In secondo luogo, i residenti sono altamente motivati ad ascoltare attivamente (non passivamente) la musica durante la loro quotidianità e dichiarano che ciò ha notevoli effetti positivi sul loro umore. Scelgono volontariamente quando e cosa ascoltare; di solito preferiscono la musica della loro giovinezza. In sostanza, il loro interesse musicale rimane stabile anche dopo il loro trasferimento nella casa per anziani, indicando che la musica resta fondamentale anche quando le altre attività ricreative diminuiscono.
La ricerca ha inoltre dimostrato che organizzare attività musicali di gruppo ha effetti benefici sull’umore e sulle emozioni ed, entro certi limiti, migliora i ricordi autobiografici. Tali effetti sono stati caratterizzati da tre fattori: il continuo interesse dei residenti per la musica, il loro apprezzamento per le opportunità di apprendimento incluse nel programma musicale e le relazioni interpersonali da esso promosse, sia con i musicisti sia con gli altri residenti.
I collaboratori e gli studenti del Conservatorio della Svizzera italiana hanno lavorato con i residenti delle case anziani, esaminando l’importanza della musica nella loro vita e osservando i benefici della musica di gruppo.
“È stata sicuramente un’esperienza significativa”, ha commentato Loredana Burcheri, Animatrice presso Residenza Gemmo: “Al termine dell’esperienza, i residenti chiedevano come mai non si organizzassero ulteriori incontri e lo chiedono tuttora. Erano davvero contenti e le attività proposte erano tutte caratterizzate da un livello davvero molto alto”.
La ricerca ha dimostrato che la musica gioca un ruolo importante nella vita dei residenti. In primo luogo, sebbene la maggior parte di essi non abbia avuto un’ampia formazione musicale, hanno sempre visto e apprezzato le esibizioni musicali dal vivo. Di conseguenza, si interessano molto agli eventi musicali ospitati dalle loro case per anziani. In secondo luogo, i residenti sono altamente motivati ad ascoltare attivamente (non passivamente) la musica durante la loro quotidianità e dichiarano che ciò ha notevoli effetti positivi sul loro umore. Scelgono volontariamente quando e cosa ascoltare; di solito preferiscono la musica della loro giovinezza. In sostanza, il loro interesse musicale rimane stabile anche dopo il loro trasferimento nella casa per anziani, indicando che la musica resta fondamentale anche quando le altre attività ricreative diminuiscono.
La ricerca ha inoltre dimostrato che organizzare attività musicali di gruppo ha effetti benefici sull’umore e sulle emozioni ed, entro certi limiti, migliora i ricordi autobiografici. Tali effetti sono stati caratterizzati da tre fattori: il continuo interesse dei residenti per la musica, il loro apprezzamento per le opportunità di apprendimento incluse nel programma musicale e le relazioni interpersonali da esso promosse, sia con i musicisti sia con gli altri residenti.
Team di ricerca:
Aaron Williamon, Stefano Cavalli, Hubert Eiholzer, Paola Di Giulio, Paolo Paolantonio, Carla Pedrazzani.
Aaron Williamon, Stefano Cavalli, Hubert Eiholzer, Paola Di Giulio, Paolo Paolantonio, Carla Pedrazzani.