È stata pubblicata su European Urology Oncology una revisione sistematica e meta-analisi sul ruolo delle mutazioni SPOP nel cancro alla prostata, alla cui realizzazione ha contribuito anche Gian Luca Di Tanna, responsabile della Ricerca al DEASS.
SPOP è un gene frequentemente mutato nel cancro alla prostata, ma il significato clinico di questo risultato non è ancora chiaro. Gli autori dimostrano ora che i pazienti con tumore alla prostata mutato in SPOP in stadi e trattamenti diversi hanno dimostrato una migliore sopravvivenza libera da progressione e complessiva rispetto a quelli senza mutazioni SPOP. Ciò suggerisce che i trattamenti meno intensivi che omettono la chemioterapia per i pazienti con carcinoma prostatico SPOP-mutato dovrebbero essere esplorati in sperimentazioni cliniche prospettiche.
La pubblicazione, dal titolo “Prognostic and Predictive Role of SPOP Mutations in Prostate Cancer: A Systematic Review and Meta-analysis” è consultabile qui.