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Nelle operazioni di soccorso il tempo è una variabile determinante. Prima si rintraccia un disperso maggiori saranno le probabilità di esiti positivi; localizzare da una maggiore distanza un escursionista consente ai soccorritori di giungere sul posto sapendo già dove cercare, velocizzando così le operazioni di salvataggio. Da queste basi fondamentali sono partiti i progetti ARVADOS e ARVADOS2, sviluppati dall’Istituto sistemi e elettronica applicata (ISEA) della SUPSI in collaborazione con l’azienda sureVIVE SA di Mendrisio e finanziati da Innosuisse.
“ARVADOS è un apparecchio sviluppato per facilitare le operazioni di ricerca di dispersi sotto le valanghe. Inizialmente è stato concepito per essere destinato agli escursionisti e a supporto dei soccorritori – spiega Samuel Poretti ricercatore senior e responsabile dell’Area scientifica di Elettronica analogica e radio frequenza, telecom e sistemi per l'imaging dell’ISEA.
“Il primo prototipo è nato dall’idea di fornire uno strumento più efficace degli attuali sistemi ARVA (Apparecchio di Ricerca in Valanga). Siamo partiti con una prima versione in grado di trasmettere la posizione di un disperso alla medesima frequenza di utilizzo degli apparecchi classici e, in combinazione con un ulteriore sistema di comunicazione, per consentire la trasmissione fino ad un chilometro di distanza da sotto degli strati di neve”.
Da un primo apparecchio, grande come i meno recenti hard disk esterni, si è poi passati a un dispositivo della misura di una carta di credito, spesso come una tessera del domino. In minor spazio si è aggiunta più tecnologia capace di superare anche il problema dell’assenza di copertura della rete mobile, con un’autonomia di 240 ore.
Per migliorare ulteriormente la soluzione e garantirne il funzionamento a lungo termine, la Rega e l'ARS hanno deciso di rilevare ARVADOS dell'azienda ticinese DOS Group SA. A questo scopo è stata fondata la società sureVIVE SA sotto l'egida dell'affiliata della Rega Airmed AG. Con questo impegno la Rega vuole dare un ulteriore contributo affinché in futuro i servizi d’emergenza possano essere impiegati in modo ancora più affidabile, semplice e rapido. ARVADOS2 è un ulteriore sviluppo di ARVADOS destinato a servire a questo scopo.
“ARVADOS2 si collega a uno smartphone e implementa diverse tecnologie. Sceglie autonomamente la rete a cui collegarsi: parte dalla connessione cellulare, scalando poi in base alla disponibilità su un’altra connessione cellulare, oppure dei protocolli specifici che consentono delle trasmissioni a lunga distanza e a basso consumo. Nel caso più estremo di assenza totale di copertura, l’apparecchio consente delle trasmissioni punto-punto fra il disperso e il soccorritore o tra i soccorritori tra di loro”.
“Non siamo ancora a questo – spiega Stefano Doninelli, membro del Consiglio di amministrazione di sureVIVE e presidente del Consiglio di amministrazione di DOS Group – ma ci troviamo in una fase interessante in cui abbiamo indentificato due casi d’uso promettenti per il soccorso aereo. Siamo in una fase di test del sistema per questi due casi. Parallelamente, con ARVADOS2 stiamo esplorando un utilizzo a supporto degli enti di primo intervento che hanno bisogno di resilienza e di più canali di comunicazione durante le operazioni di salvataggio”.
“La ricerca di persone scomparse è basata anche sullo scambio di informazioni. Gli smartphone che tutti abbiamo in tasca sono degli strumenti molto potenti e utili, ma hanno il limite della connettività. Portiamo con noi un GPS, un’importante capacità di elaborazione dati, ma poi come si può comunicarli se non c’è copertura? ARVADOS va a colmare questa lacuna” – conclude Doninelli.
Le capacità di trasmissione anche in condizioni critiche potrebbero portare ARVADOS2 a diventare un prezioso strumento a supporto dei soccorritori e una garanzia di sicurezza in più per chi frequenta la montagna, confrontata con gli squilibri metereologici generati dal cambiamento climatico.