Si sono aperte a marzo le call 2018 per sottoporre progetti pilota legati alla mobilità congiuntamente da attori svizzeri del campo della formazione e partner di Paesi che non partecipano al programma Erasmus+.
Anche quest'anno 15 studenti SUPSI collaboreranno con 12 studenti di Hawassa per la progettazione e la ri-costruzione di un edificio danneggiato, valutando per la prima volta ogni aspetto della costruzione e gli imprevisti di cantiere.
USI, in collaborazione con SUPSI e Movetia, organizza una sessione informativa sugli strumenti di finanziamento per la creazione di nuove partnership e progetti di cooperazione.
Gli studenti e i futuri laureati SUPSI hanno la possibilità di effettuare un soggiorno all’estero, in Europa o al di fuori dei confini europei, per un periodo di studio oppure per uno stage professionale. È inoltre possibile seguire un semestre in un’altra SUP svizzera.
Alessandro Mascheroni, studente del MSE, ha preso parte con altri due compagni SUPSI e un collega dell’USI alla terza edizione del progetto CHIP, programma diffuso sul territorio svizzero il cui obiettivo è promuovere un modello alternativo di formazione in ambito tecnologico.
La “Welcome guide SUPSI” è stata pensata per aiutare corpo accademico e studentesco straniero arrivati in Svizzera, a districarsi tra uffici, moduli e nuove usanze.
Il “Language Café” è un evento culturale che sostanzialmente ha lo scopo di permettere agli studenti di praticare una lingua straniera, conversando con un interlocutore che si esprime con la loro lingua madre (sistema tandem).
Partire per un soggiorno di mobilità si tratta di un’esperienza unica e arricchente che tutti prima o poi dovrebbero vivere. A sostenerlo sono proprio i ragazzi SUPSI o provenienti dalle università partner che al rientro dalla loro mobilità ci inviano la loro testimonianza.